I collaboratori iscritti alla Cassa restano senza Inps
A cura della redazione
Con una importante nota il Ministero del lavoro chiarisce il trattamento previdenziale dei soggetti che svolgono contemporaneamente la libera professione e l'attività di collaboratore (nota 80761 del 14/5/2001).
In particolare il Ministero risponde ad un quesito posto dall'Enpab (ente nazionale previdenza ed assistenza biologi) il quale chiedeva il corretto trattamento previdenziale da attribuire ai compensi per collaborazioni coordinate e continuative fornite dai propri iscritti (biologi professionisti).
Il Ministero precisa che tali compensi, facendo parte di una collaterale attività professionale, non comportano alcuna contribuzione ai fini Inps e quindi possono essere assoggettati alla contribuzione prevista dalla Cassa previdenziale di appartenenza del soggetto.
Al fine di giustificare tale interpretazione il Ministero richiama anche la risoluzione della commissione finanze della Camera (n. 7-01047/2001) che invitava il governo a chiarire con gli opportuni provvedimenti che l'assimilazione delle collaborazioni al lavoro dipendente ha solo natura fiscale e che restano quindi ferme le regole vigenti a livello previdenziale e contributivo.