Gli incidenti catastrofici continuano a verificarsi: stiamo facendo abbastanza?
A cura della redazione

Gli incidenti catastrofici continuano a verificarsi nonostante le migliori intenzioni e le misure di sicurezza adottate. E’ necessario andare oltre la semplice conformità normativa, includendo la cultura organizzativa e la capacità come elementi fondamentali di un programma di sicurezza efficace. L'industria ha stabilito pratiche per gestire i rischi catastrofici, ma è essenziale che queste strategie siano adattabili ai cambiamenti tecnologici e organizzativi. La responsabilità aziendale si estende lungo tutta la supply chain, richiedendo cooperazione tra le organizzazioni per garantire comportamenti sostenibili e responsabili.
Cosa tratta:
In un famoso incidente industriale del 2016, agli 11.000 residenti di una cittadina del Kansas, è stato ordinato di rifugiarsi sul posto mentre una nuvola di cloro fuoriusciva da un serbatoio di candeggina. Quella mattina, un camion ha scaricato inavvertitamente circa 10.000 litri di acido solforico nel serbatoio sbagliato. Le due sostanze chimiche hanno reagito formando una nuvola di gas tossico che ha portato all'ordine di cercare riparo entro 20 km dalla fuoriuscita, con il risultato finale che oltre 120 persone sono ricorse all’ assistenza medica.
Tre anni dopo, una giuria federale ha incriminato l’azienda, affermando che "non ha progettato e mantenuto una struttura sicura coerente con gli attuali standard del settore, le buone pratiche ingegneristiche generalmente accettate e le raccomandazioni citate nelle schede di sicurezza dei materiali chimici che avrebbero impedito o ridotto al minimo le conseguenze di rilasci accidentali di sostanze estremamente pericolose". L’azienda si è poi dichiarata colpevole e ha accettato di pagare una multa di 1 milione di dollari.
È facile attribuire la colpa e pensare "non può succedere qui/ora". Tuttavia, ogni giorno, centinaia di decisioni vengono prese in strutture che hanno il potenziale di danneggiare i lavoratori e il contesto circostante. Incidenti catastrofici continuano a verificarsi nonostante le migliori tecnologie applicabili.
Come possiamo sapere che stiamo facendo abbastanza per impedire che incidenti catastrofici abbiano un impatto sui nostri lavoratori, sulle nostre strutture e sul contesto circostante ?
L'industria ha stabilito nel corso degli ultimi anni, procedure e buone pratiche per gestire i rischi catastrofici. Diverse organizzazioni hanno stabilito strategie di sicurezza molto simili tra loro, includendo una serie di requisiti del sistema di gestione tipico delle aziende a rischio di incidente rilevante, affrontando elementi di gestione della sicurezza tra cui pianificazione di emergenza, analisi dei rischi e installazione e manutenzione di mitigazione.
In Italia, la normativa che disciplina le industrie a rischio di incidente rilevante è principalmente basata sulla Direttiva Seveso III (Direttiva 2012/18/UE), recepita nell'ordinamento italiano dal Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n. 105. Questo decreto stabilisce le misure per prevenire incidenti rilevanti che coinvolgono sostanze pericolose e per limitare le conseguenze di tali incidenti sulla salute umana e sull'ambiente. Anche a causa di questa normativa, le strategie delle aziende a rischio di incidente rilevante sono molto simili tra loro, in quanto spesso forniscono un framework basato sulle prestazioni (piuttosto che prescrittivo) che include diversi sistemi di gestione (qualità, sicurezza, ambiente, ecc) che lavorano insieme per aiutare a ridurre i rischi associati a eventi rari ma catastrofici.
Ogni strategia contiene più elementi che comprendono requisiti individuali.
Oltre a soddisfare i requisiti per ogni elemento, programmi efficaci di sicurezza, assicurano che gli elementi lavorino insieme e si adattino in base ai cambiamenti nella tecnologia, nella progettazione, nella composizione della forza lavoro e nelle procedure aziendali dell'organizzazione. Le differenze tra le strategie di sicurezza vengono spesso notate nel loro ambito di applicazione (ad esempio, dove le strutture o le industrie devono conformarsi) e nella misura in cui vengono applicate (ad esempio, quali elementi del sistema di gestione devono essere applicati per un sistema robusto).
Non tutti i pericoli sono uguali; la quantità di sforzi richiesta per controllare i pericoli dovrebbe essere proporzionata alla complessità della situazione e all'entità del rischio. Poiché la strategia è ben scalabile, può essere applicata alle organizzazioni che non hanno grandi quantità di sostanze chimiche regolamentate in modo più tradizionale dalla normativa vigente.
Le risorse di una struttura dovrebbero essere applicate proporzionalmente al rischio che esiste nella loro organizzazione tra diversi sistemi di gestione. Quando i sistemi di gestione lavorano insieme in modo efficace, sono più efficienti nell'aiutare a gestire il rischio. La Comunità europea, per evitare il rischio di eventuali incidenti dalle conseguenze devastanti, ha da tempo introdotto "il principio della necessità di un approccio gestionale e non solo basato sulla sicurezza impiantistica per prevenire gli incidenti rilevanti” attraverso la direttiva 82/501/CEE modificata poi da altre due direttive (96/82/CE e 2003/105/CE). La certificazione accreditata del sistema di gestione di aziende a rischio incidente rilevante ai sensi della norma UNI 10617 (Impianti a rischio di incidente rilevante- Sistema di gestione della sicurezza Requisiti essenziali) ne attesta l'efficacia nel prevenire gli incidenti rilevanti.
Comprendere la cultura e la capacità organizzativa
La cultura organizzativa e la capacità rappresentano due componenti critiche inerenti alle organizzazioni che gestiscono efficacemente il rischio catastrofico. Entrambe sono difficili da descrivere e far rispettare dalle autorità governative. La cultura è ciò che le persone fanno in risposta ai valori profondamente radicati dell'organizzazione. La capacità è la combinazione di competenze, esperienze e competenze che le persone hanno nell'organizzazione.
A differenza di altre componenti all'interno di un modello di programma basato sul rischio, la cultura organizzativa e la capacità non sono in grado di operare in sincrono. Esistono e interagiscono con ogni elemento, indipendentemente dal fatto che la struttura li riconosca o meno e li utilizzi. La cultura e la capacità rappresentano però di fatto, la colla che tiene insieme un programma di sicurezza.
Un evento del 2022 presso l'Università delle Hawaii è un esempio in cui cultura e capacità potrebbero aver impedito un incidente. Un'esplosione ha causato gravi danni a un laboratorio e detriti volanti hanno causato la perdita di un braccio a una studentessa di dottorato. Ad un esame superficiale, la causa dell'evento era semplice: un'atmosfera infiammabile all'interno di un serbatoio portatile da 50 litri si è incendiata a causa di una scintilla di un manometro digitale. Tuttavia, a uno sguardo più attento, c'erano chiari segnali che il personale del laboratorio non aveva la capacità (conoscenza, abilità ed esperienza) per lavorare con idrogeno infiammabile. Il ricercatore ha acquistato e assemblato l'attrezzatura, incluso il misuratore digitale che non era elettricamente classificato per l'area pericolosa. Nonostante le informazioni ampiamente disponibili su come controllare le fonti di accensione quando si maneggia gas infiammabile, l'assemblaggio non era collegato a terra. Il ricercatore aveva ricevuto diversi near miss inerenti episodi di scosse statiche, ma non ha pensato di interrompere il lavoro per apportare modifiche all'apparato, né di segnalare l’accaduto.
La responsabilità aziendale nel mondo connesso
Man mano che il mondo diventa più connesso tramite Internet e il commercio globale, il confine tra inizio e fine della responsabilità aziendale è sempre più sfumato. Con l’aumento della cultura della sicurezza è lecito aspettarsi una cooperazione tra i vari livelli dell’ organizzazione per garantire comportamenti sostenibili e responsabili che si estendano per tutto il ciclo di vita dei prodotti che vanno sul mercato.
Come nel caso di studio preso spesso ad esempio nei corsi di formazione, della fuoriuscita di cloro del Kansas, sempre più spesso, sono tante e diverse le aziende che possono essere coinvolte nel semplice atto di caricare o scaricare un container di materiale. Le normative, ma anche la popolazione, si aspettano che tutte le aziende coinvolte siano consapevoli della responsabilità di gestire i pericoli e competenti in materia.
Sempre nei corsi di formazione c’è una frase di una sentenza che viene spesso mostrata e che è giusto riportare. Nell’ormai lontano 2013, quando un treno di petrolio greggio deraglia in Quebec, uccidendo 47 persone, il governo canadese ha concluso che la tragedia "non è stata causata da una singola persona, azione o organizzazione. Molti fattori hanno giocato un ruolo e affrontare i problemi di sicurezza e richiederà uno sforzo concertato da parte del legislatore, delle ferrovie, ma anche di spedizionieri, produttori di vagoni cisterna e raffinerie in Canada e negli Stati Uniti".
Le organizzazioni devono tenere a mente il “quadro generale” nella gestione della propria supply chain e come il rischio per la sicurezza, possa essere sostenuto oltre i confini tradizionali degli impianti.La sicurezza nei settori non chimiciAllo stesso modo, le industrie non tenute a seguire le normative sulla lavorazione chimica stanno esaminando più attentamente le loro operazioni per gestire i rischi di incendio ed esplosione. Ad esempio, l'industria agricola è consapevole della necessità di creare un programma per le polveri combustibili/esplosive basato sui principi di sicurezza.
Pochi ricordano che pochi mesi prima della tragica strage alla ThyssenKrupp di Torino, nella piazza centrale di Fossano, in provincia di Cuneo, un'esplosione causata da una fuga di polveri (farina) ha provocato il crollo di un mulino, causando la morte di cinque operai e il ferimento di altri tre. Gli operatori addetti alla movimentazione dei cereali collaborano spesso per discutere le pratiche di sicurezza per identificare e mitigare il rischio di esplosione di polvere combustibile. Il settore non si accontenta di aspettare che a livello UE si decida cosa fare. Al contrario, agiscono volontariamente per proteggere i propri lavoratori.
Rilasci tossici catastrofici, incendi ed esplosioni si verificano solitamente dopo che una serie di segnali di segnali deboli e piccoli e precoci allarmi, spesso impercettibili, sono stati più o meno volutamente trascurati, anche per motivi prettamente culturali. Alcune organizzazioni hanno avuto molto successo nell'evitare eventi catastrofici, anche in ambienti con fattori di rischio elevati e operazioni complesse. Le aziende a rischio di incidente rilevante hanno sviluppato una cultura più attenta e sensibile, che abbraccia la comprensione dei pericoli e dei rischi, guidando una corretta gestione del rischio e valorizzando l'apprendimento dall'esperienza, e perché no, dagli errori.
Fondamentalmente, i leader portano i loro programmi di sicurezza ad un livello maggiore attraverso un processo misto culturale e tecnico, e stabilendo che l'attenzione alla sicurezza sia un processo di apprendimento continuo che non si ferma mai. Andando oltre i confini della conformità normativa, proprio perchè i principi di sicurezza possono essere applicati a tutte le tecnologie ed i processi all'interno dell'organizzazione. Allo stesso tempo, devono anche garantire che i sistemi organizzativi e tecnici supportino l'apprendimento continuo. Diverse pratiche possono aiutare un'organizzazione a passare al livello successivo di maturità della gestione organizzativa :
- Condurre una valutazione imparziale e svolta sul campo, per stabilire il livello di maturità del programma di sicurezza e identificare le prestazioni dei sistemi di gestione. Invece di guardare ai tassi di incidenti (che sono indicatori abbastanza scadenti dell'esposizione effettiva) o agli audit di conformità (che spesso indicano solo aspetti di conformità), una valutazione imparziale di ciascun elemento di sicurezza basato sul rischio aiuta a valutare lo stato reale ed effettivo del SGSL.
- Sviluppare una Roadmap per il miglioramento della sicurezza, il comunissimo “piano di miglioramento”. Sulla base dei risultati degli audit, sviluppare piani di miglioramento calendarizzati, per soddisfare le tempistiche di risoluzione dei rischi organizzativi e la capacità delle risorse. Troppo spesso, i piani di miglioramento della sicurezza falliscono perché la visione è troppo ambiziosa e manca di sufficienti dettagli (concreti) formati in modo che i lavoratori possano trasformarla in realtà. I leader devono invece essere sensibili nell'offrire una roadmap che sia realizzabile e disporre delle risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi. Ruoli e responsabilità devono essere assegnati per garantire l'impegno a ogni livello dell'organizzazione e che i dettagli non vengano trascurati.
- Mantenere un senso organizzativo di vulnerabilità e adottare un orientamento all'apprendimento. Le organizzazioni che apprendono continuamente sono vigilanti nel preservare la memoria organizzativa e nell'assicurare che le dure lezioni non vengano dimenticate o ripetute. Istituire riunioni periodiche e sessioni di vigilanza che includano una revisione approfondita degli indicatori principali e secondari, inclusa la supervisione dei progressi che ogni struttura sta facendo con il proprio pezzo del piano di miglioramento. Dopo un cambiamento organizzativo significativo o dopo 3-5 anni di attività di miglioramento, sfidare le strutture a sottoporsi a un'altra valutazione imparziale della maturità e ad adottare misure per condividere gli apprendimenti in modo che possano essere accolti come parte di una cultura di apprendimento continuo.
- Essere diligenti e costanti/continui nell'identificare e affrontare le difficoltà organizzative. Bisogna fare attenzione a cercare varianti nelle pratiche di lavoro in una struttura o all'interno dell'organizzazione. Serve maggiore esperienza nella valutazione delle componenti tecniche e culturali dei programmi di sicurezza.I principi di sicurezza, basati sul rischio aiutano le organizzazioni a sviluppare programmi efficaci di prevenzione degli incidenti catastrofici.
Questi principi hanno applicazioni che vanno ben oltre i settori chimico e della raffinazione. Serve un impegno concreto per implementare un programma di sicurezza, progettato per applicare risorse proporzionali al rischio esistente all'interno della tua organizzazione.In conclusione, la gestione dei rischi catastrofici richiede un approccio integrato che vada oltre la semplice conformità normativa.
È essenziale includere la cultura organizzativa e la capacità come elementi fondamentali di un programma di sicurezza. Solo attraverso un impegno costante e una collaborazione tra tutti i livelli dell'organizzazione possiamo sperare di prevenire incidenti catastrofici e proteggere i lavoratori, le strutture e le comunità.
Riproduzione riservata ©