Il Tribunale di Bari, Sezione Lavoro, con l'ordinanza del 26 maggio 2009, ha sancito il principio per cui la procedura di riduzione del personale, prevista dalla L. n. 223/1991, è applicabile anche al settore giornalistico.
Tale procedura, che prevede, tra l'altro, in caso di licenziamenti collettivi, l'obbligo per il datore di lavoro di informare preventivamente il sindacato dei lavoratori, si applica anche nei confronti dei collaboratori c.d. "fissi".
Il Tribunale ha fatto richiamo a quanto già disposto dalla Corte di Cassazione, secondo cui la disciplina dettata dall'art. 24 della L. n. 223/1991 si pone quale disciplina a carattere generale, di cui è prevista l'eccezionale non applicazione solo nei casi di scadenza di rapporti di lavoro a termine, di fine lavoro nelle costruzioni edili e nei casi di attività stagionali o saltuarie. In assenza di un'espressa deroga alla disciplina generale, quindi, si ritiene che la suddetta procedura non trovi alcuna eccezione per le ipotesi di licenziamenti collettivi disposti da imprese operanti nel settore dell'editoria. Nella fattispecie de qua, rientrano, come già detto, anche i collaboratori fissi, in quanto rientranti in una categoria di lavoratori che, per quanto dotati di margini di autonomia, sono, comunque, inquadrati in un rapporto di lavoro connotato dal carattere della subordinazione, con ogni effetto di legge.