Giornalismo: confermata la natura subordinata dei “collaboratori” che lavorano come corrispondenti locali
A cura della redazione

L’INPGI ha reso noto che, con una sentenza pronunciata nel mese di novembre 2017, il Tribunale di Roma ha riconosciuto la natura subordinata dei rapporti di lavoro di quattro giornalisti pubblicisti di una società editrice di un quotidiano locale ed ha confermato, in favore dell’Inpgi stesso, il diritto a ricevere i relativi contributi previdenziali.
La Corte, in particolare, ha riconosciuto che le modalità con le quali i “collaboratori autonomi” – di cui tre inquadrati dalla società con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e uno titolare di Partita IVA – hanno svolto la loro attività erano state correttamente valutate, all’esito degli accertamenti ispettivi effettuati dai funzionari dell’INPGI, come rientranti nella figura tipica del corrispondente locale, di cui all’art. 12 del vigente CNLG. In particolare, all’esito del giudizio è emerso con chiarezza lo “stabile incarico da parte del quotidiano con una retribuzione fissa mensile, la continuità delle prestazioni, i quasi quotidiani contatti telefonici con la direzione del giornale, lo stabile inserimento del giornalista nell’organizzazione aziendale consistente nell’affidamento sulla permanenza della disponibilità del corrispondente, che assicura la tempestività dell’informazione in relazione ad avvenimenti rilevanti”. I quattro giornalisti avevano garantito una stabile e tempestiva copertura dell’informazione, con cadenza pressoché quotidiana, in una determinata zona geografica priva di redazione e pertanto avrebbero dovuto essere correttamente assunti dal datore di lavoro ed inquadrati con la qualifica di corrispondente ex art. 12 CCNLG”.
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