Gestire alcol e droghe sul lavoro non è mai stato così difficile.
A cura della redazione
I dati sono chiari, le conferme sono multiple. Il post pandemia ha visto e vede tuttora un aumento generalizzato del consumo di alcol e stupefacenti, che si riflette inevitabilmente anche sui luoghi di lavoro, anche se il consumo può avvenire altrove e con tempi diversi. Secondo un recente studio, il tasso di positività agli screening obbligatori di alcol e droga sui luoghi di lavoro è aumentato del 10% negli ultimi cinque anni. Lo studio ha anche rilevato che il tasso di positività è più alto tra i giovani lavoratori e tra i lavoratori che svolgono lavori pericolosi. E’ necessario un nuovo approccio ad un problema in costante e continuo aumento come quello delle problematiche relative al consumo di alcol e droghe. L'abuso di alcol e droga sul lavoro può avere gravi conseguenze per i lavoratori, le aziende e la società, quali incidenti, lesioni, malattie, perdita di produttività e costi elevati per le aziende. Può anche portare a problemi comportamentali, come la violenza e la criminalità.
Cosa tratta :
Vediamo insieme alcuni dati sia italiani che mondiali, ed è interessante vedere come i numeri (e le cause) siano estremamente paragonabili, spesso identici.
Alcol
Un recente studio dell'Università di Los Angeles ha rilevato che il consumo di alcol è aumentato del 20% negli Stati Uniti dal 2020. Lo studio ha anche rilevato che il consumo di droghe è aumentato del 10%. Questi aumenti sono stati attribuiti a una serie di fattori, tra cui lo stress, l'isolamento e la noia causati dalla pandemia.
I casi di alcolismo in Italia sono aumentati nel post pandemia. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, nel 2020 il 29,2% degli italiani di 18 anni e più ha bevuto alcol in modo dannoso, rispetto al 23,4% del 2019. Questo aumento è stato maggiore tra i giovani, con un incremento del 25% tra i 18 e i 24 anni e del 20% tra i 25 e i 34 anni. I dati dell'Istituto Superiore di Sanità sono confermati da un recente studio dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha rilevato che il 35% degli italiani ha bevuto alcol in modo dannoso durante la pandemia. Lo studio ha anche rilevato che il consumo di alcol è aumentato di più tra le donne (40%) che tra gli uomini (30%).
Alcuni dati sull'aumento del ritiro delle patenti di guida post pandemia:
Secondo uno studio di AAA Foundation for Traffic Safety, nel 2021 sono state ritirate 1,3 milioni di patenti di guida negli Stati Uniti, in aumento del 10% rispetto al 2020. Lo studio ha rilevato che i motivi più comuni per il ritiro della patente era la guida in stato di ebbrezza (38%). Lo studio ha anche rilevato che il ritiro della patente ha un impatto significativo sulla vita delle persone, rendendo più difficile trovare lavoro, andare a scuola e prendersi cura della famiglia.
Secondo i dati del Dipartimento per i Trasporti Terrestri, nel 2021 sono state ritirate in Italia 1.259.508 patenti di guida, in aumento del 10,4% rispetto al 2020. Il motivo più comune per il ritiro della patente è la guida in stato di ebbrezza (36,7%). I dati mostrano che il numero di patenti ritirate in Italia è in aumento negli ultimi anni.
Droghe
Sempre nello studio dell'Università di Los Angeles di cui sopra si rileva che il consumo di droghe è aumentato del 10% negli Stati Uniti dal 2020. Un altro studio, condotto dalla National Institute on Drug Abuse, ha rilevato che il consumo di oppioidi è aumentato del 23% negli Stati Uniti dal 2019. Un terzo studio, condotto dall'Università di Oxford, ha rilevato che il consumo di cannabis è aumentato del 40% in Europa dal 2020.Ci sono stati aumenti dell'accesso alle strutture per la cura dei tossicodipendenti dopo la pandemia. U
n recente studio della National Institute on Drug Abuse ha rilevato che il numero di persone che hanno ricevuto cure per la dipendenza da oppioidi negli Stati Uniti è aumentato del 40% dal 2019 al 2021. Lo studio ha anche rilevato che il numero di persone che hanno ricevuto cure per la dipendenza da altre droghe, come la cocaina e la metanfetamina, è aumentato del 20%.
Nuovi studi segnalano infine come in USA e anche in Canada, l’uso di nuove droghe in particolare il fentanyl, un oppioide molto potente, ma anche il mix di xilazina (un sedativo) e fentanyl, provochino in prima istanza l’abbandono volontario ed in pochi giorni, del posto di lavoro.
In Italia a conferma di quanto sopra, secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2021 sono state accolte in Italia 23.206 persone in centri di disintossicazione e comunità per tossicodipendenti, in aumento del 10% rispetto al 2020. Di queste, 16.605 erano uomini e 6.601 erano donne. L'età media dei pazienti era di 34 anni.
Cosa fare sul lavoro
I datori di lavoro dal 1942 in poi, con l’art. 2087 del Codice civile, hanno il dovere legale di proteggere la salute, la sicurezza e il benessere dei “prestatori d’opera”. Capire i segnali deboli che indicano problematiche relative ad abusi, può aiutare a prevenire prima ancora di gestire i rischi per la salute ma anche per la sicurezza dei luoghi di lavoro e sostenere/aiutare le persone in difficoltà ma anche i colleghi (esposti). L'abuso non è la stessa cosa della dipendenza. L'abuso di droghe e alcol è l'uso di droghe illegali e l'abuso di alcol, medicinali e sostanze come ad esempio i solventi, anche miscelando le varie sostanze.
Segnali deboli :
- Assenze inspiegabili o frequenti, soprattutto al rientro dal week end e/o dalle vacanze.
- Cambiamenti nel comportamento, repentini cambi di umore, elevata rissosità
- Inspiegabili cali di produttività
- Più incidenti, più infortuni o mancati incidenti
- Problemi di prestazioni o comportamento
E’ chiaro che non stiamo parlando di segnali chiari inequivocabili : ogni sintomo sopra indicato può essere preso singolarmente oppure può benissimo essere interpretato come segno di altre patologie, ad esempio stress o malattia. La norma UNI ISO 45001 consiglia di consultare i dipendenti e/o i loro rappresentanti in materia di SSL.
Consultarli significa fornire informazioni, ma soprattutto ascoltarli e tenere conto di quello che portano in riunione. Parlare di droghe e di alcol, dei loro effetti e della normativa applicabile in azienda, può rappresentare il primo passo verso un lavoro comune e può essere molto utile per favorire percorsi di crescita condivisa. Ad esempio:
· L’analisi condivisa dei luoghi di lavoro più critici dal punto di vista della SSL.
· L’analisi degli eventuali scenari applicabili ad un abuso di droghe/alcol utilizzando macchinari complessi.
· Il lavoro su diversi turni, in solitaria, in notturna o meno.
· L’uso di apparecchiature elettriche o lavori in quota.
I pericoli relativi alla guida o l’utilizzo di attrezzature per il sollevamento sono decisamente più conosciuti e condivisi, ma anche in questo caso il confronto e la consultazione può aiutare a revisionare, facilitare, semplificare la valutazione dei rischi e le eventuali procedure presenti.
La partecipazione e la consultazione può essere infine determinante infine in tutti quei casi in cui i lavoratori (ed in particolare quelli che svolgono lavori critici dal punto di vista SSL), lamentano per primi eventuali problematiche inerenti gli abusi.
Il sapere di trovare un ambiente favorevole, così come ad esempio la disponibilità a trasferirli momentaneamente ad altra mansione, può essere determinante per risolvere i problemi.
Politiche
Le organizzazioni che adottano la norma UNI ISO 45001, sono vincolate ad avere una politica sulla SSL. E’ possibile includere una politica di impegno su alcol e droghe che miri ad aiutare e sostenere i lavoratori che mostrino problemi. Il risultato principale di politiche rese pubbliche e condivise, è favorire l’emersione dei problemi, dando a tutti la sicurezza che l’organizzazione non applichi nell’ immediatezza il licenziamento, che poi è la paura principale che blocca ogni possibile segnalazione. Esistono (anche on line) politiche ed esempi di politiche che per esempio chiariscono molto bene i comportamenti dell’organizzazione su azioni disciplinari o di altro tipo, fino a chiarire le azioni ad esempio in caso di detenzione o spaccio sul luogo di lavoro. La trasparenza rimane fondamentale, per aiutare i lavoratori a decidere di intraprendere un percorso. La politica dovrà poi essere mantenuta ed eventualmente revisionata in caso di cambiamenti, modifiche anche legislative.
Screening.
La attuale norma italiana è molto chiara su quali mansioni sono soggette a controlli. Da anni è attesa una nuova norma più dettagliata che elimini le attuali criticità ad esempio sui farmaci (le cd sostanze psicotrope, non meglio identificate). Le bozze della nuova norma, ci sono e sono facilmente reperibili anche sulla rete, ma l’approvazione è bloccata dall’ opposizione di una o più regioni. Per le mansioni tabellate, che in pratica poi sono la gran parte di quelle mansioni nelle quali l’uso improprio di alcol e droghe potrebbe generare effetti disastrosi, (ad es. conducenti di macchinari, treni, navi, piloti di aereo ecc. ) è quindi possibile fare screening regolari e verificare lo stato di salute dei colleghi. E’ molto importante che i test siano eseguiti correttamente ed affidabili, con procedure ed analisi accurate. Per l’esperienza maturata in questi anni, nelle mansioni controllate, è possibile affermare che lo screening di per sé non risolve i problemi. Le persone, in particolare quelle più problematiche, spesso riescono ad ovviare alla positività dei controlli, soprattutto se avvisate e/o con controlli molto ciclici. In questo caso siamo davanti a precisi obblighi di legge, e l’eventuale rifiuto del lavoratore, può portare a decisioni di carattere disciplinare. Gli altri lavoratori ad oggi, non possono essere obbligati a sottoporsi a test di screening
Formare e sostenere.
Una volta revisionata la valutazione dei rischi, pubblicata una eventuale politica chiara dell’ organizzazione su droghe e alcol, le azioni che possono essere effettuate rimangono nell’ ambito dell’’aumento della consapevolezza (prevenzione primaria). La formazione come volano principale anche per preposti e dirigenti. Conoscere bene le regole, capire i segnali deboli, e il cosa fare quando un lavoratore mostra (o dichiara lui stesso) di avere problemi inerenti all’abuso di sostanze, cambia in maniera decisa il clima aziendale e può favorire la risoluzione dei problemi e il supporto che può essere fornito. L’abuso di sostanze è un problema di carattere sanitario che deve essere trattato in primis nell'ambito della privacy, quindi con la massima riservatezza e discrezione. Alcuni abusi di stupefacenti, potrebbero portare a violazioni di legge (detenzione, spaccio), che devono essere conosciute e trattate durante la formazione.
Negli anni si è visto che tendere la mano al lavoratore, favorire percorsi di recupero, il dialogo con il medico di famiglia e il medico competente è più premiante di approcci più decisi e trattati disciplinarmente o con il licenziamento. Si potrebbe rendere necessario trasferirli ad altre mansioni. I procedimenti disciplinari e/o di licenziamento si sono dimostrati fallimentari per una serie di motivi :
1) Aumento dell’ assenteismo, risoluzione superficiale delle problematiche.
2) Nei licenziamenti e relativi ricorsi, spesso i tribunali, soprattutto in mancanza di evidenza di azioni positive da parte dell’ azienda, decidono per il reintegro del lavoratore.
3) In ogni caso, il rapporto con le parti sociali ed i lavoratori si irrigidisce.
4) Spesso il costo della ricerca e della formazione di nuove risorse è maggiore, ed in questa precisa fase storica, anche il solo reperimento può essere molto critico.
5) Il licenziamento può avere la conseguenza di aggravare la situazione sanitaria del lavoratore. Si registrano anche casi di suicidio.
Conclusioni
Dato l’aumento di consumi di alcol e droghe le organizzazioni stanno cercando nuove soluzioni. I nuovi approcci prevedono una maggiore chiarezza dei regolamenti aziendali, delle policy e delle azioni che l’organizzazione può mettere in campo in caso di rilevamento di comportamenti a rischio e/o di segnali deboli inerenti l’abuso di alcol e/o droghe sul luogo di lavoro o comunque che si riflettono sul comportamento sul lavoro. Condivisione, partecipazione dei lavoratori, ma anche formazione e comunicazione possono creare un clima più favorevole per l’emersione anche volontaria delle problematiche. Gli approcci più rigidi e disciplinari, danno risultati rischiosi e comunque contrastanti, rispetto a quanto illustrato.
Indicazioni operative
Alcol : L'aumento dei casi di alcolismo in Italia è dovuto a una serie di fattori, tra cui lo stress, l'isolamento e la noia causati anche (ma non solo) dalla pandemia. L'alcol può essere usato come un modo per affrontare questi problemi, ed ha l’innegabile vantaggio di essere reperibile ovunque ed a costi bassissimi. L’alcol è considerato sostanza cancerogena dall’ OMS/IARC e può avere gravi conseguenze sulla salute, tra cui danni al fegato, al cuore e al cervello. Diversi studi evidenziano come sul luogo di lavoro può portare ad una serie importante di problemi comportamentali, che hanno spesso come origine lo stress lavoro correlato e che possono arrivare a violenza e atti di criminalità.
Droghe : Questi aumenti sono stati attribuiti a una serie di fattori, tra cui lo stress, l'isolamento e la noia causati anche (ma non solo) dalla pandemia. Le droghe possono essere usate come un modo per affrontare questi problemi, ma possono avere gravi conseguenze sulla salute, tra cui danni al cervello, al cuore e ai polmoni. Le droghe inoltre sono illegali e le problematiche inerenti alle questioni di legalità sono molto complesse e possono coinvolgere l'azienda, come luogo del reato. Possono anche portare a problemi comportamentali, come la violenza e la criminalità, esattamente come accade per l’alcol.
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