Garante privacy: ok alle impronte digitali dei dipendenti per motivi di sicurezza
A cura della redazione
Il Garante per la protezione dei dati peronali, con un provvedimento di fine luglio, ha dato il proprio consenso affinchè possano essere prese dall'azienda le impronte digitali ai propri dipendenti da utilizzare per accedere ad aree sottoposte a particolari misure di sicurezza (nel caso di specie l'Aeroporto di Malpensa per il personale di terra). Il Garante della privacy però ha previsto anche una serie di condizioni che devono essere rispettate: - la carta su cui sono riportate le impronte digitali deve essere nella sola disponibilità dell'interessatoe non recare indicazioni nominative; - ai lavoratori devono essere impartite istruzioni scritte alle quali attenersi soprattutto in caso di furto o di perdita della carta; - la società non deve utilizzare i dati biometrici come sistema di rilevazione della presenza del personale; - è necessario richiedere il consenso al lavoratore a fornire le impronte digitali. In quest'ultimo caso se il dipendente si rifiuta l'azienda deve ricorrere a sistemi alternativi di identificazione quali un badge con un codice individuale; - i dati devono essere custoditi con attenzione e le informazioni relative agli orari di accesso alle aree riservate devono essere conservate per 7 giorni. Il Garante ricorda inoltre che le impronte digitali non possono invece essere utilizzate per l'ingresso nei locali nei quali non sussistono esigenze di sicurezza.