Garante privacy, sì alla digitalizzazione dei certificati di esenzione dal vaccino
A cura della redazione
Lo schema di Dpcm prevede misure di garanzia ritenute
appropriate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi delle persone.
In base al Dpcm, il certificato di esenzione dal vaccino
riporterà gli stessi dati e avrà lo stesso aspetto del QR code previsto per la
certificazione verde, in modo tale che il verificatore non possa distinguere se
si tratta di certificazione di esenzione o di certificazione verde per avvenuta
vaccinazione o guarigione o esito negativo di test anti Covid-19. Dalla
verifica del QR code si potranno desumere solo informazioni relative
all’autenticità, alla validità e all’integrità della certificazione e alle
generalità dell’interessato, ma non sulla salute della persona.
Le certificazioni di esenzione, inoltre, dovranno essere
sempre aggiornate e quindi revocate nei medesimi casi previsti per le
certificazioni verdi (come la sopraggiunta positività dell’interessato o
l’acquisizione fraudolenta), nonché qualora venga meno la specifica condizione
clinica che ne ha giustificato il rilascio.
Nella definizione del decreto, particolare attenzione è
stata posta su una serie di delicati aspetti come le modalità di accesso al
Sistema Tessera Sanitaria (TS); la messa a disposizione delle certificazioni
dell’interessato direttamente o tramite i soggetti intermediari (portale della
Piattaforma nazionale-DGC, Fascicolo Sanitario Elettronico, App Immuni, App IO
e Sistema TS); le modalità automatizzate previste per l’impiego delle certificazioni
verdi in ambito scolastico e lavorativo.
Riproduzione riservata ©