Il Ministero del lavoro, sul proprio sito internet, ha ricordato che è stato emanato il DPCM 13 febbraio 2017 (in attesa di pubblicazione sulla G.U.), che riconferma in 30.850 unità gli ingressi dei cittadini residenti all’estero per motivi di lavoro, di cui 13.850 per motivi di lavoro subordinato e per lavoro autonomo e 17.000 quote destinate al lavoro stagionale.

L’applicativo per la compilazione delle domande di nulla osta per lavoro subordinato e per lavoro autonomo sarà disponibile a partire dalle ore 9.00 del 14 marzo 2017, mentre l’invio avverrà dal settimo giorno successivo alla pubblicazione sulla G.U. del DPCM fino al 31 dicembre 2017.

La quota complessiva è così ripartita:

– 500 Lavoratori stranieri che abbiano completato programmi di formazione e istruzione nei Paesi d’origine ai sensi dell’art. 23 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286;

– 2.400 lavoratori autonomi appartenenti alle seguenti categorie: imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro e provenienti da fonti lecite, nonché la creazione di almeno tre nuovi posti di lavoro; liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale da associazioni iscritte in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni; titolari di cariche societarie di amministrazione e controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011 n. 850; artisti di chiara fama  nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici oppure privati in presenza dei requisiti espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011 n. 850; cittadini stranieri che intendono costituire imprese “start-up innovative” ai sensi della legge 17 dicembre 2012 n. 221, in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge, a favore dei quali sia riconducibile un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa;

– 100 lavoratori stranieri per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado di linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.

Delle 13.850 quote, il nuovo DPCM riserva ben 10.850 unità per le conversioni del permesso sia in lavoro autonomo che in lavoro subordinato.

Anche quest’anno il DPCM si occupa del lavoro stagionale, prevedendo 17.000 quote d’ingresso.

La quota complessiva riguarda i lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Ucraina, Tunisia.

Nell’ambito della quota di 17.000 unità, 2.000 ingressi sono riservati alle richieste di nulla osta stagionale pluriennale, ovvero relative a quei lavoratori che abbiano già fatto ingresso in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale per almeno una volta nei cinque anni precedenti e per i quali il datore di lavoro può presentare richiesta di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato stagionale.

Per la compilazione delle domande, l’applicativo è disponibile a partire dalle ore 9.00 del 21 marzo 2017, mentre l’invio può avvenire dalle ore 9.00 del 15° giorno successivo alla pubblicazione sulla G.U. del DPCM fino al 31 dicembre 2017.

Coloro che invece intendono fare ingresso come lavoratori autonomi per costituire una start up innovativa dovranno osservare le linee guida predisposte dal Ministero dello sviluppo economico d’intesa con il Ministero degli affari esteri, il Ministero dell’interno e quello del lavoro. Inoltre dovranno utilizzare il fac simile per la certificazione del nulla osta per la costituzione di una start up innovativa e il fac simile per la certificazione del nulla osta per la costituzione di una start up innovativa ospita da un incubatore certificato, che dovrà essere esibita alle rappresentanze diplomatiche italiane presenti nel Paese straniero ai fini del rilascio del visto d’ingresso per lavoro autonomo.