Flussi 2014: ripartite tra Regioni e Province autonome le quote per le conversioni
A cura della redazione

Il Ministero del lavoro, con la circolare 24/03/2015 n.11, facendo seguito alla nota congiunta (lavoro-interno) 7201/2014, ha ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, 7.458 quote destinate, così come espressamente stabilito dal DPCM 11/12/2014 (G.U. n. 300 del 29/12/2014), alle conversioni, per l’anno 2014, dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro stagionale, studio/tirocinio/formazione e di soggiorno CE di lungo periodo rilasciato da un altro Paese membro della UE in permessi per motivi di lavoro autonomo e subordinato.
Come si ricorderà delle 17.850 quote previste per l’anno 2014 dal suddetto Decreto flussi 12.350 quote sono state riservate a coloro che devono convertire in lavoro subordinato o autonomo il permesso di soggiorno già posseduto ad altro titolo.
Adesso la circolare 11/2015 ha iniziato a distribuire circa il 60% delle quote disponibili tra le diverse Regioni e Province autonome (7.458 quote delle 12.350 fruibili).
Il Ministero del lavoro ha precisato che la conversione potrà essere autorizzata soltanto se risultano soddisfatte queste condizioni:
- il lavoratore straniero è stato effettivamente assunto in occasione dell’ingresso per lavoro stagionale (verrà riscontrata l’esistenza dell’idonea comunicazione obbligatoria al Centro per l’impiego);
- sussistono i requisiti per l’assunzione con un nuovo rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato. Il nuovo rapporto potrà essere instaurato soltanto alla scadenza del primo periodo autorizzato di lavoro stagionale che non potrà avere comunque durata inferiore a 3 mesi.
- la conversione va richiesta prima che scada il permesso di soggiorno per lavoro stagionale.
Le Regioni che hanno ottenuto il maggior numero di quote destinate alle conversioni dei permessi di soggiorno sono: Campania; Emilia Romagna; Lazio; Lombardia; Piemonte; Toscana e Veneto.
Il Ministero del lavoro fa presente che le 100 quote riservate ai lavoratori di origine italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile, non vengono ripartite a livello territoriale, bensì restano nella disponibilità ministeriale per essere assegnate sulla base delle specifiche richieste che perverranno dagli Sportelli Unici per l’immigrazione.
Infine viene ricordato che in merito ai flussi non stagionali per l’anno 2012, il Ministero del lavoro procederà alla chiusura delle pratiche e le relative quote non utilizzate entro il 31/03/2015 verranno azzerate.
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