L’Unione Europea ha recentemente aggiornato le norme sul commercio dei fertilizzanti, introducendo criteri più stringenti per quanto riguarda la biodegradabilità delle microplastiche contenute in questi prodotti e il loro impatto ambientale, sia nel suolo sia nelle acque. Questo aggiornamento è stato formalizzato attraverso il regolamento 2024/2770/UE, che modifica le precedenti disposizioni per vietare l’uso di microplastiche nei fertilizzanti, già impiegate per diverse funzioni, tra cui il controllo del rilascio dei nutrienti, il miglioramento della ritenzione idrica e la facilitazione della bagnabilità dei prodotti.

Di cosa si tratta:

L'agricoltura è uno dei settori principali nella dispersione delle microplastiche nell'ambiente. Le microplastiche, essendo composte da polimeri sintetici di difficile biodegradazione, persistono a lungo nell'ambiente e possono causare danni all'ecosistema e alla salute umana. Questo fenomeno è diventato oggetto di crescente attenzione da parte delle autorità europee, che hanno individuato la necessità di regolamentare non solo il commercio dei fertilizzanti ma anche quello delle sostanze chimiche. La normativa aggiornata, infatti, si allinea alla legislazione già esistente in materia di sostanze chimiche, che prevede una graduale eliminazione delle microparticelle sintetiche dal mercato europeo.

Le norme stabilite dal regolamento 2024/2770/UE vietano l’uso di microplastiche nei fertilizzanti a partire dal 17 ottobre 2028. Questo intervallo temporale di adattamento consente ai produttori di fertilizzanti di sviluppare e adottare alternative biodegradabili o di origine naturale, che possano garantire le stesse funzionalità senza compromettere la sostenibilità ambientale. I nuovi prodotti dovranno quindi rispettare criteri di biodegradabilità in modo che possano disintegrarsi in tempi ridotti e senza lasciare residui dannosi.

Questo aggiornamento normativo segna un passo significativo verso una produzione agricola più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, promuovendo l’adozione di tecnologie innovative che sostituiscano le microplastiche con elementi eco-compatibili. Si tratta di un cambio di paradigma che mira non solo a ridurre l’inquinamento da plastiche nei terreni agricoli e nelle acque, ma anche a incoraggiare l’intero comparto agricolo verso un approccio più circolare e meno dipendente dai polimeri sintetici.

Conclusione:

L’introduzione delle nuove regole rappresenta una svolta importante per la sostenibilità agricola in Europa. Grazie a queste misure, i fertilizzanti in commercio contribuiranno in misura minore alla contaminazione ambientale, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e con l’ambizione dell'UE di diventare un modello globale di economia circolare.