ExtraUE: raddoppiate le quote per gli stagionali 2022
A cura della redazione
Sulla G.U. n. 189/2023 è stato pubblicato il DPCM 19 luglio 2023 che incrementa di 40.000 quote gli ingressi per l’anno 2022 fissati dal DPCM 29 dicembre 2022 per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero.
Come si ricorderà, il DPCM di dicembre 2022 aveva previsto l’ingresso dei lavoratori stranieri per l’anno 2022, sia per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, entro la quota complessiva massima di 82.705 unità.
Entro questa quota massima, il DPCM aveva riservato 44.000 ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero.
Avendo ravvisato l’esigenza di incrementare le citate quote, tenuto conto dei fabbisogni evidenziati dal mondo economico e produttivo nazionale relativo al lavoro stagionale nei predetti ambiti, il DPCM 19 luglio 2023 ha incrementato di 40.000 unità gli ingressi, in cui vi rientrano anche le domande già presentate ma non accolte per esaurimento delle quote iniziali.
Il decreto integrativo riguarda i lavoratori subordinati stagionali non comunitari cittadini dei paesi individuati dal decreto flussi 2022, vale a dire: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.
Nell’ambito delle 40.000 quote, 1.000 sono riservate ai lavoratori non comunitari, cittadini dei Paesi sopra indicati, che abbiano fatto ingresso in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale almeno una volta nei cinque anni precedenti e per i quali il datore di lavoro abbia presentato richiesta di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato stagionale. Inoltre, 15.000 quote sono riservate alle istanze inviate dalle Organizzazioni datoriali per conto ed in nome dei datori di lavoro.
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