Rapporto di lavoro
Emilia Romagna: i profili formativi dell'apprendistato nella legge sull'occupazione
A cura della redazione
Il Ministero del lavoro, sul proprio sito internet, rende noto che lo scorso 26 luglio è stata approvata dal Consiglio della Regione Emilia Romagna la legge 17/2005 recante "Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro".
La Legge regionale, regolamentando gli aspetti formativi, apre la strada alla sperimentazione dell'apprendistato in Emilia Romagna.
Nella legge infatti sono stabiliti gli aspetti formativi del contratto di apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione e dell'apprendistato professionalizzante. E' anche prevista la promozione dell'utilizzo del contratto di apprendistato per l'acquisizione di un diploma per percorsi di alta formazione, attraverso il sostegno delle sperimentazioni da attuarsi nell'ambito di intese con Università, istituzioni scolastiche autonome, soggetti accreditati della formazione professionale ed altre istituzioni di alta formazione e con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente maggiormente rappresentative.
Sono stati fissati anche i criteri e le modalità di sostegno e contribuzione alla realizzazione e qualificazione delle attività formative dell'apprendistato (è prevista la possibilità di attribuirli ad appositi fondi, costituiti anche presso gli enti bilaterali).
A seguito di tali disposizioni è stata emanata una delibera della Giunta Regionale sugli aspetti formativi dell'apprendistato professionalizzante, pubblicata il 17 agosto 2005 sul Bollettino Ufficiale n. 115 della Regione Emilia Romagna.
Infine si segnala che la legge regionale n. 17/2005 individua le modalità e i criteri per l'autorizzazione regionale allo svolgimento dei servizi di intermediazione, di ricerca e selezione del personale e di supporto alla ricollocazione del personale da parte dei Comuni, delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e delle istituzioni scolastiche di secondo grado, statali e paritarie.
Riproduzione riservata ©