Dalla convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità fino all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sono ormai molti anni che si cerca di garantire pari opportunità economiche, lavorative e non solo a tutti i lavoratori con disabilità. L’ultimo factsheet INAIL si sofferma sui risultati di una survey effettuata tra i medici competenti che porta il loro parere su questo tema.

Cosa tratta

Abbiamo già affrontato in un nostro precedente articolo, sempre facendo riferimento ad un factsheet INAIL, il concetto di disabilità, che si allontana ormai dallo stereotipo di “condizione appartenente ad un solo gruppo all’interno della comunità” ma come una condizione facilmente sperimentabile da più persone nel corso della propria vita (lavoratori fragili, lavoratori anziani, ecc.).

Secondo l’OMS le persone con disabilità nel mondo sono oltre un miliardo (circa il 15 % della popolazione) ma entro il 2050 questo numero è destinato a raddoppiare.

L’International labour organization (ILO) rileva che circa 800 milioni di persone disabili sono in età lavorativa e che la loro esclusione dal mondo del lavoro ha un costo compreso tra il 3% ed il 7% del PIL.

Dal 2006, con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, si rafforza il concetto secondo il quale le persone con disabilità non sono solo pazienti che necessitano di cure ma anche e soprattutto individui che devono godere di tutti i diritti e libertà fondamentali.

Sono poi intervenute nel tempo tutte le strategie comunitarie dell’Unione Europea in ambito di tutela della salute e sicurezza sul lavoro dei disabili fino ad arrivare all’attuale Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile che prevede di “Garantire entro il 2030 un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e un’equa remunerazione per lavori di equo valore”.

Un’indagine conoscitiva sul tema disabilità e lavoro condotta all’interno del progetto “Bric 24/2019 PRISMA” mette in luce il parere dei medici competenti, quali figure fondamentali grazie al loro ruolo nella valutazione dei rischi, nella sorveglianza sanitaria e nel reinserimento lavorativo.

I risultati della survey possono essere sintetizzati come segue:

Fabbisogno formativo

il 51,1% dei MC ritiene indispensabile e l’80,5% di essi si dichiara molto/del tutto interessato a partecipare ad un corso di educazione continua in medicina (ECM) sul tema disabilità e lavoro.

Gli argomenti di maggiore interesse sono:

  • “criteri per la formulazione del giudizio di idoneità” (79,0%);
  • “inserimento, reinserimento e integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro” (74,8%);
  • “valutazione della capacità lavorativa” (72,6%);

Criticità nell’inserimento,

reinserimento e mantenimento del posto di lavoro di lavoratori disabili

  • Le difficoltà pratiche allo svolgimento del lavoro
  • La mancanza di fiducia nelle proprie capacità
  • L’impatto delle terapie
  • La difficoltà di produttività
  • I problemi relazionali
  • Gli atteggiamenti discriminatori da parte dei colleghi

Aspetti aziendali ostacolanti

  • L’impreparazione dell’azienda nell’inclusione del disabile;
  • Mancata adozione di ragionevoli accomodamenti;
  • Scarsa disponibilità ad investire per abbattere le barriere architettoniche;
  • Percezione e atteggiamenti negativi del datore di lavoro;
  • Scarsa conoscenza della disabilità/patologie.

Grado di accordo con affermazioni relative al reinserimento lavorativo di lavoratori con disabilità

  • l’87,3% del campione è d’accordo sull’importanza della collaborazione tra il MC e il DL negli specifici progetti di reinserimento personalizzato
  • circa il 78,0% sull’importanza del ruolo del MC nell’individuazione di ‘ragionevoli accomodamenti’
  • il 70,5 % concorda sul fatto che il DVR deve includere previsioni di tutela della SSL in presenza di lavoratori con disabilità;
  • il 70 % concorda sul fatto che l’adozione di adeguati accomodamenti ragionevoli sul lavoro può favorire il mantenimento del lavoro.

Quando entra in vigore

Il factsheet è stato pubblicato a Marzo 2023 e rappresenta una base per individuare ambiti di interesse per percorsi formativi e di aggiornamento dei MC, offrendo altresì spunti di riflessione utili a migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi finalizzati alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Indicazioni operative

In ambito nazionale, il D.Lgs. 81/08 chiede ai datori di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi e di introdurre adeguate misure di prevenzione, con particolare riguardo ai gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, in cui possono essere pertanto ricompresi i lavoratori con disabilità.

L’accessibilità e l’inclusione che deve essere loro garantita può essere declinata nei seguenti aspetti:

  • L’ambiente di lavoro (locali, accessi e postazioni di lavoro) deve essere progettato o eventualmente adeguato ai vari tipi di disabilità, dai problemi motori (con l’eliminazione delle barriere architettoniche) ai difetti visivi e uditivi, a garanzia che ognuno abbia adeguati spazi di attività e prodotti, strumenti e attrezzature funzionali, corredati da istruzioni idonee, chiare e semplici.
  • L’organizzazione del lavoro deve tenere conto delle esigenze dei soggetti disabili, garantendo ad esempio una flessibilità sugli orari di lavoro per consentire i trasferimenti necessari (per riposo, terapie specifiche, assunzioni di medicinali, ecc.).
  • La segnaletica deve agevolare il più possibile la circolazione all’interno degli edifici tramite segnali immediati e posizionati strategicamente, specie nei percorsi più complessi;
  • La formazione, informazione e addestramento devono essere programmati e organizzati tenendo conto delle difficoltà individuali, valutando ad esempio la possibilità di utilizzare metodi di apprendimento alternativi e sicuramente più chiari ed immediati;
  • Le procedure di gestione dell’emergenza, anche alla luce dei nuovi decreti Antincendio, devono tenere conto dei lavoratori con esigenze speciali. Questo può avvenire, ad esempio, garantendo la presenza di addetti alle emergenze, adeguatamente formati, dedicati al loro supporto e assistenza in caso di evacuazione.

 

Si rimanda alla pubblicazione INAIL “DISABILITÀ E LAVORO: ALCUNI RISULTATI PRELIMINARI DI UNA SURVEY TRA MEDICI COMPETENTI” in allegato per ulteriori dettagli.