Il Previndai, sul proprio sito internet, ha ricordato che dal 30 luglio 2019 Confindustria e Federmanager hanno firmato l’accordo di rinnovo del CCNL per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi.

Per quanto concerne la previdenza complementare le innovazioni introdotte, con decorrenza in via generale dal 1° gennaio 2020, riguardano la contribuzione. In particolare:

  • viene innalzato il limite del massimale contributivo annuo dagli attuali 150.000 euro a 180.000 euro;
  • fermo restando l’aliquota contributiva complessiva dell’8% (fissata nel 4% a carico azienda e 4% a carico dirigente), è stato introdotto un principio di flessibilità: è infatti facoltà dell’impresa, previo accordo con il dirigente, farsi carico di una quota superiore al vigente 4% e fino al 7%, rimanendo pertanto a carico del dirigente un contributo come minimo dell’1%.

Relativamente al contributo minimo aziendale, confermato in valore assoluto in euro 4.800 annui per dirigenti con almeno sei anni di anzianità dirigenziale presso l’impresa, quest’ultima condizione viene meno dal 1° gennaio 2022: da tale data, quindi, il versamento del contributo minimo prescinderà dall’anzianità di servizio.

Dal 2019 al 2021 è comunque facoltà dell’impresa anticipare tale previsione versando il contributo minimo di 4.800 euro anche per coloro che non raggiungono l’anzianità dirigenziale di sei anni.