Dimissioni telematiche: primi spiragli di modifica
A cura della redazione
La Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha approvato una proposta di modifica della disciplina delle dimissioni telematiche e ha chiesto al Governo di valutare la possibilità di rivedere le disposizioni di cui al d.lgs. n. 151/2015, al fine di prevedere che, con riferimento ai lavoratori che volontariamente abbandonino il posto di lavoro senza procedere alla trasmissione del modulo in via telematica, si riducano gli oneri derivanti da tale allontanamento a carico del datore, anche attraverso una revisione della disciplina del contributo di licenziamento.
Si ricorda che allo stato attuale, nel caso in esame, secondo il Ministero del lavoro (si veda la nota n. 2028 del 6 aprile 2016), se il lavoratore non procede a rassegnare le dimissioni con l’apposito modello, il datore deve rescindere il rapporto di lavoro. Ne consegue che risulterebbe dovuto anche il contributo di licenziamento.
È evidente che tale situazione rappresenta una stortura a cui il Legislatore deve porre rimedio per evitare che siano ingiustamente addossati al datore di lavoro adempimenti e costi, in conseguenza di un comportamento negligente del proprio dipendente.
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