Decreto siccità: tutte le misure previste contro la crisi idrica
A cura della redazione
Il Decreto Legge 14 aprile 2023, n. 39 che detta: “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche”, cosiddetto Decreto Siccità, è stato pubblicato in Gazzetta ed è in vigore dal 15 Aprile 2023. Ora si attende la conversione in Legge.
Cosa tratta?
Lo scopo del Decreto Siccità è quello di mitigare i danni connessi al fenomeno della scarsità idrica, a causa della situazione meteorologica attuale, tramite specifiche misure:
- un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR;
- aumento della resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici;
- riduzione delle dispersioni di risorse idriche;
- l’aumento dei volumi utili degli invasi;
- la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
- il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo;
- l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.
La gestione di tali misure è in capo a:
- una cabina di regia per la crisi idrica;
- un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica.
La cabina di regia è un organo collegiale presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri ovvero, su delega di questi, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e composto da diversi ministri.
Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, la Cabina di regia effettua una ricognizione delle opere e degli interventi di urgente realizzazione per limitare i danni da crisi idrica, individuando quelli che possono essere realizzati da parte del Commissario.
Il Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e il cui incarico potrà essere prorogato fino al 31 dicembre 2024, provvede, in via d’urgenza, alla realizzazione degli interventi di cui sia incaricato dalla Cabina di regia.
Inoltre il Commissario si dovrà inoltre occupare di altri compiti indicati all’art. 3, tra cui:
- acquisire i dati relativi allo stato di severità idrica su scala nazionale;
- acquisire dalle autorità concedenti il censimento delle concessioni di derivazione rilasciate su tutto il territorio nazionale per usi potabili, irrigui, industriali ed idroelettrici;
- provvedere alla regolazione dei volumi e delle portate derivanti dagli invasi e alla riduzione temporanea dei volumi riservati alla laminazione delle piene;
- acquisire i dati del monitoraggio sullo stato di attuazione del programma degli interventi indicati nei piani di ambito adottati ai sensi dell’articolo 149 del D. Lgs. 152/06;
- verificare e coordinare l’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi della risorsa idrica;
- verificare e monitorare lo svolgimento dell’iter autorizzativo dei progetti di gestione degli invasi finalizzato alle operazioni di sghiaiamento e sfangamento degli invasi;
- effettuare una ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare nell’ambito della quota di risorse per favorirne il recupero in alternativa alla dismissione;
- collaborare con le regioni e le supporta nell’esercizio delle relative competenze in materia.
Il Commissario, su delega del presidente del Consiglio dei ministri, potrà intervenire adottando in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti o, se necessario, dando esecuzione ai progetti in caso di perdurante inerzia nella realizzazione degli interventi e delle misure elencate da parte dei soggetti responsabili, dando esecuzione ai progetti.
Per lo svolgimento della sua attività, il Commissario potrà essere affiancato da una struttura di supporto alle sue dipendenze e composta da un massimo di 12 unità.
Quando entra in vigore
Il Decreto Siccità è in vigore dal 15 Aprile 2023, ovvero dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (14 Aprile 2023). Ora si attende la conversione in Legge.
Indicazioni operative
Il Decreto prevede anche la predisposizione, da parte del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, di un piano di comunicazione relativo alla crisi idrica.
Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, verrà approvato un piano di comunicazione “volto ad assicurare un’adeguata informazione del pubblico sulla persistente situazione di crisi idrica in atto nel territorio nazionale e sulle gravi ripercussioni che tale fenomeno potrebbe determinare sul tessuto economico e sociale, nonché a garantire ai cittadini e agli operatori di settore le informazioni necessarie sul corretto utilizzo della risorsa idrica”.
Si rimanda al Decreto Legge 14 aprile 2023, n. 39 in allegato per tutti i dettagli.
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