Decreto Ristori-bis: ampliata la platea dei beneficiari ma resta l'anomalia del fatturato
A cura della redazione
Conflavoro, sul proprio sito internet, ha evidenziato che il Decreto Ristori 2 (DL 149/2020) ha ampliato la platea di beneficiari dei contributi a fondo perduto prevista dal Ristori 1 (DL 137/2020) , anche se per accedervi resta l’anomalia del confronto temporale sul fatturato, ossia il mese di aprile 2020 deve essere inferiore di almeno due terzi rispetto ad aprile 2019.
Come sottolinea Conflavoro, il problema già riscontrato don il Decreto Ristori 1 non è stato risolto con il secondo provvedimento governativo: se un’azienda (o un lavoratore autonomo) era stata in grado di reinventarsi o tenere duro in primavera per poi vedersi ridotte drasticamente le entrate in estate, a oggi non ha diritto alle risorse del Fondo perduto. Stessa sorte per le professioni ordinistiche, direttamente escluse dai DL Ristori e per i quali è possibile un intervento diretto del ministero nel decreto attuativo.
Le partite Iva della Zona Rossa e Arancione (aperte prima del 25 ottobre 2020) che possono beneficiare del contributo a fondo perduto del Ristori Bis sono quelle specificate nell’allegato 1 del medesimo DL 149/2020, che va dunque a sostituire l’allegato 1 del primo decreto Ristori.
Anche le partite Iva aperte a partire dal 1° gennaio 2019, senza requisiti di fatturato, sono interessate dal contributo.
In generale, deve presentare domanda solo chi non ha già ricevuto l’indennizzo previsto dal DL Rilancio. Gli altri, ovvero chi ha già ricevuto negli scorsi mesi il contributo, non deve fare niente e otterrà l’accredito direttamente sul conto corrente.
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