Decreto #IoRestoaCasa: lo spostamento per motivi di lavoro va provato
A cura della redazione
Il Consiglio dei Ministri, sul proprio sito internet, ha pubblicato le domande frequenti aggiornate al 10.03.2020 sulle misure adottate dal Governo con il DPCM 9/03/2020 che richiama le disposizioni di cui all’art. 1 del DPCM 08/03/2020 con le misure volte a contrastare il diffondersi dell’epidemia da coronavirus, tra le quali vi è quella che precisa ce per “Comprovate esigenze lavorative” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante (il modulo è stato reso disponibile del Governo) o con ogni altro mezzo di prova (ad esempio una dichiarazione dell’azienda da cui si dipende), la cui non veridicità costituisce reato.
In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
Anche i transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori (es: Italia-Svizzera) interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa, comprovando il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo.
Il Consiglio dei Ministri comunque consiglia di lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
È invece previsto il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Per quanto riguarda gli autotrasportatori viene precisato che tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci. Quanto detto vale anche per i corrieri.
Non esistono inoltre limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa.
Infine non sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca, così come per gli imprenditori agricoli e i lavoratori agricoli, anche stagionali.
Riproduzione riservata ©