Covid-19: prorogato a fine marzo 2022 lo stato di emergenza
A cura della redazione
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 51 del 14 Dicembre 2021, ha approvato un decreto-legge che prevede la proroga dello stato di emergenza nazionale e delle misure per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 fino al 31 marzo 2022.
Per effetto del provvedimento, sono anche prorogati i poteri derivanti dallo stato di emergenza al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, così come è prorogata la struttura del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica.
In particolare sono prorogate al 31 marzo 2022 le misure anticovid (es: limitazione alla circolazione, chiusura strade ecc.) e le limitazioni degli spostamenti interregionali. Slitta a fine marzo 2022 anche l'utilizzo dei green pass per coloro che prestano attività nei luoghi di lavoro privati e nella P.A., sui mezzi di trasporto, nelle scuole e nelle università. Anche l'obbligo vaccinale continua a rimanere fino al 31.03.2022 per le professioni sanitarie, per coloro che lavorano nelle RSA e nell'ambito della sicurezza e del soccorso, inclusa la polizia locale. Il super green pass, obbligatorio dal 6 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022, slitta a fine marzo 2022. Continua ad essere garantito il prezzo calmierato peri tamponi e la fornitura gratuita per i soggetti esclusi dall'obbligo vaccinale. Sono prorogate a fine marzo 2022 anche le disposizioni sul trattamento dei dati nell'apposita piattaforma nazionale sui vaccini e sui casi covid-19. Viene prorogato al 31 marzo 2022 il diritto allo smart working per i soggetti fragili. A tal fine, con decreto interministeriale (Salute, Lavoro e Pubblica amministrazione) verranno individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità in presenza delle quali è riconosciuto il diritto al lavoro agile. Inoltre slitta al 31 marzo anche il congedo covid-19 spettante ai lavoratori genitori di figli minori in DAD, che hanno contratto il virus Sars-cov-2 oppure che sono collocati in quarantena per contatto stretto con un caso Covid. Infine, vengono differite a fine marzo sia la disposizione che consente ai datori di lavoro di attivare lo smart working semplificato, ossia quello senza accordo individuale con il lavoratore, sia quella impone la sorveglianza sanitaria dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio.Riproduzione riservata ©