L’INAIL ha pubblicato sul proprio sito internet un dossier con il quale ha fornito il quadro completo di tutte le informazioni messe a disposizione dall’istituto assicurativo per orientare i cittadini nell’attuale fase di emergenza sanitaria.

Nel documento alcune sezioni sono dedicate anche ai luoghi di lavoro.

In particolare, viene ribadito (si veda circ. n. 13/2020) che le infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa, sono tutelate a tutti gli effetti come infortuni sul lavoro.

L’ambito della tutela Inail riguarda, nell’attuale emergenza sanitaria, innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio ma anche altre categorie in costante contatto con l’utenza, come i lavoratori impiegati in front-office e alla cassa, gli addetti alle vendite/banconisti, il personale non sanitario degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizia e gli operatori del trasporto infermi.

La tutela assicurativa si estende anche ai casi in cui l’identificazione delle precise cause e modalità lavorative del contagio si presenti più difficile. Come indicato anche nella citata circolare, al fine di garantire la piena tutela, si dovrà fare ricorso agli elementi epidemiologici, clinici, anamnestici e circostanziali.

Sono tutelati dall’Istituto, inoltre, anche i casi di contagio da nuovo Coronavirus avvenuti nel percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro, che si configurano come infortuni in itinere. Poiché il rischio di contagio è molto più probabile a bordo di mezzi pubblici affollati, per tutti i lavoratori addetti allo svolgimento di prestazioni da rende-re in presenza, è ammesso anche l’uso del mezzo privato, in deroga alla normativa vi-gente e fino al termine dell’emergenza epidemiologica.

Il Dossier ricorda che è disponibile sul portale istituzionale il documento  tecnico  elaborato  dall’Istituto con le indicazioni sulle misure di contenimento e di prevenzione del contagio da nuovo Coronavirus nei luoghi di lavoro nella fase di riapertura delle attività produttive, prevista al partire dal 4 maggio.

La prima parte del documento riguarda una metodologia innovativa di valutazione integrata del rischio che tiene in considerazione il rischio di venire a contatto con fonti di contagio in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, oltre all’impatto che deriva dall’aggregazione sociale anche verso “terzi”.

Nella seconda parte un focus sull’adozione di misure organizzative, di prevenzione e protezione e di lotta all’insorgenza di focolai epidemici, in linea con il “Protocollo condivi-so di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto dalle parti sociali e dalle associazioni di categoria il 14 marzo 2020.