Covid-19: con il Decreto Rilancio subito aiuti per famiglie e imprese
A cura della redazione
L’Anpal servizi ha evidenziato le diverse misure contenute nel DL Rilancio, in vigore dal 19 maggio 2020, tra le quali che la Cassa integrazione e l’assegno ordinario possono essere concessi per una durata massima di 18 settimane (quindi per ulteriori 9 settimane rispetto a quanto previsto in origine dal DL 18/2020), di cui 14 fruibili per periodi decorrenti dal 23 febbraio al 31 agosto 2020 e 4 settimane fruibili dal primo settembre al 31 ottobre 2020.
Per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga, l'accordo tra il Governo e le Regioni consente ai datori di lavoro di rivolgersi direttamente all'Inps per velocizzare i tempi di erogazione. I periodi successivi alle prime nove settimane riconosciuti dalle Regioni sono concessi dall'Inps, che riceve dai datori di lavoro la domanda in via telematica con la lista dei beneficiari, le ore di sospensione per ciascun lavoratore per tutto il periodo autorizzato. Sarà sempre l'Inps a provvedere all'erogazione delle prestazioni, previa verifica del rispetto dei limiti di spesa.
Si proroga in automatico per il mese di aprile l'indennizzo di 600 euro, previsto a marzo per una platea di quasi 5 milioni di autonomi: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli. Andrà anche a chi ha presentato domanda in un momento successivo, quali gli stagionali diversi dal settore turismo, i lavoratori occasionali e quelli intermittenti.
A maggio l’indennizzo sale a mille euro, ma ad alcune condizioni: è riconosciuto ai liberi professionisti titolari di partita Iva, non in pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019; va ai co.co.co che hanno cessato il rapporto di lavoro all'entrata in vigore del decreto; va ai professionisti ordinisti che hanno avuto una riduzione del 33% (6oo euro gestiti dalle casse); viene riconosciuto agli artigiani, commercianti e coltivatori diretti, che hanno preso l'incentivo, per maggio vengono ricompresi nell'insieme di società di persone e capitali e rientrano nell'ambito dell'attività dell'Agenzia delle Entrate, che eroga indennizzi a fondo perduto alle imprese che hanno subito un calo del 33% del fatturato.
Gli indennizzi sono parametrati alla perdita di fatturato, con un valore minimo di mille euro.
Infine viene introdotto nell’ordinamento il Rem, il reddito di emergenza, il nuovo strumento per tutelare circa 1 milione di famiglie in difficoltà e finora esclusi dagli attuali sussidi. Il Rem oscilla da 400 a 800 euro a seconda del nucleo familiare; ed è erogato in due quote. Le domande si presentano all'Inps entro il mese di giugno. Per ottenere il Rem occorrono, cumulativamente: residenza in Italia, reddito familiare inferiore al Rem spettante, patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10mila euro e Isee inferiore a 15mila euro.
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