Covid-19: in arrivo il terzo vaccino per i soggetti trapiantati e immunodepressi e la c.d. dose booster
A cura della redazione
Il Ministero della Salute, con la circolare prot. n. 41416 del 14/09/2021, ha reso noto che, a seguito del parere del Comitato Tecnico Scientifico, sta considerando la possibilità di somministrare dosi addizionali dal vaccino anti Covid-19, facenti parte del ciclo vaccinale primario e dosi c.d. booster intese come richiamo alla fine del primo periodo.
Più precisamente per dose addizionale si intende una dose aggiuntiva di vaccino, rispetto alle prime due, a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose, al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria.
Indipendentemente da vaccino utilizzato nel ciclo primario, la dose addizionale verrà effettuata con Pfizer (per i soggetti con età uguale o maggiore di 12 anni) o Moderna (per i soggetti maggiorenni).
Saranno destinatari della dose addizionale i soggetti che si trovano in queste condizioni:
- trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
- trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
- attesa di trapianto d’organo;
- terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T);
- patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
- immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
- immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
- dialisi e insufficienza renale cronica grave;
- pregressa splenectomia;
- sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+< 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.
Invece, per dose booster si intende quella di richiamo, dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata dopo almeno 6 mesi dall’ultima dose, al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale.
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