Cosa impariamo dal crollo del cantiere Esselunga di Firenze
A cura della redazione
Cosa impariamo dal crollo del cantiere Esselunga di Firenze
I video acquisiti dalla procura, inquadrano chiaramente che una trave di circa 10 ton. cade sui due solai sottostanti, facendo crollare tutta la struttura. Le persone che lavoravano nelle vicinanze, cadono e/o perdono la vita. Le riflessioni principali sono sull’intero sistema di gestione della sicurezza del cantiere in costruzione con tempi strettissimi e con una parcellizzazione delle aziende che appare incomprensibile.
L’obiettivo di questi approfondimenti puntuali non è fare cronaca, ma aggiornare e professionalizzare gli addetti alla sicurezza e salute italiani. Quindi è importante chiedersi sempre : Cosa impariamo ?
L’altro impegno importante è non giudicare (da informazioni frammentarie e giornalistiche), situazioni complesse come i grandi incidenti sul lavoro.
Cosa tratta:
In queste prime ore frenetiche di ricostruzione dell’ accaduto, le notizie sono frammentate e molteplici. Venerdì 16 Febbraio poco prima delle 9 di mattina una grande trave di cemento, è caduta per circa 12 metri, distruggendo due solai e seppellendo alcune delle persone che lavorano nelle adiacenze.
I tre lavoratori che al momento del crollo si trovavano al quarto piano, sono caduti. Ad oggi risultano ricoverati in ospedale, ma non sono in pericolo di vita. Non ci sono certezze sull’ accaduto, le notizie ad oggi continuano ad essere divergenti : alcuni sostengono che era in corso la sistemazione della trave, altri sostengono che la trave era già stata posizionata nei giorni scorsi.
I corpi dei primi tre lavoratori, sono stati recuperati nella giornata di venerdì, un quarto nella giornata di sabato e i vigili del fuoco sono ancora alla ricerca del quinto e ultimo lavoratore che manca all’ appello.
Le operazioni di recupero sono estremamente complesse e pericolose. Sono stati coinvolti mezzi di grandi dimensioni e diverse squadre dei VVF.
Tutta l’area è stata sequestrata, i magistrati dovranno fare luce sull’accaduto. Deve far riflettere la dichiarazione del magistrato (Dr. Spiezia) che dal cantiere e a caldo consegna alla stampa queste parole :”E’ prematuro dire qualcosa, ma il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità che abbiamo constatato al momento che siamo entrati lì dentro”.
Il tema dei controlli ritorna preponderante, se basta entrare in cantiere per accorgersi di criticità intuibili ma non meglio specificate. Le indagini ad oggi, si stanno concentrando su quattro aspetti principali:
- I contratti dei lavoratori
- Le aziende che stavano partecipando al cantiere
- Le manovre compiute con la trave
- La qualità dei materiali utilizzati.
I contratti : Già dalle prime ore dopo il crollo, l’argomento contratti è diventato prioritario. Le notizie affermano che i lavoratori deceduti abbiano sottoscritto un contratto da metalmeccanici e non da edili. Le cause sono molteplici: in primis perché il contratto edile prevede una formazione aggiuntiva e specifica che gli altri contratti non hanno, ma anche per evitare cassa edile che pare solo due (su 5) abbiano avuto (per brevi periodi).
Anche gli importi percepiti sembrano inferiori se si paragonano i due contratti.
Ad oggi infine, si riscontra una dicotomia tra i contratti che appaiono regolari e i permessi di soggiorno che a detta degli inquirenti “presentano irregolarità”. La domanda sorge spontanea : come è possibile avere il contratto regolare e non avere il permesso di soggiorno. Pare che le due cose siano scollegate, e forse questo è già un primo punto di riflessione.
Le aziende: Dalle prime informazioni si parla di circa 60 aziende coinvolte in cantiere. Gli infortunati presenti al momento del crollo sulla scena, erano almeno di 4 aziende diverse. E’ palese che diventa complesso gestire così tante aziende diverse e questa polverizzazione della catena di comando, così come è altrettanto evidente che anche solo il controllo documentale dell’idoneità tecnico professionale qe il relativo aggiornamento costante, diventa estremamente complesso. Un comunicato stampa del ministero del lavoro di ieri, interviene su questi punti specifici. Sono già allo studio del governo, misure restrittive sulle filiere degli appalti.
Le manovre: Altro argomento estremamente dibattuto, su cui manca chiarezza. Alcune fonti di stampa (di livello nazionale) sostengono che la trave fosse state posizionata nei giorni precedenti. Altre fonti dichiarano invece che la trave era in fase di posizionamento in quei precisi istanti. Se al momento del crollo si stava procedendo al posizionamento della trave, diventa poco comprensibile come si fossero iniziate le operazioni di getto del cemento (uno dei deceduti era il pompista addetto alla gettata). Il tutto evidenzia comunque ritmi serratissimi e rischi interferenziali poco gestiti/previsti.
La qualità dei materiali: La ditta produttrice della trave è una primaria azienda di costruzione di prefabbricati sul territorio nazionale conosciuta fin dal secolo scorso. Difficile ipotizzare che una azienda simile possa aver alterato la qualità dei materiali che saranno comunque sottoposti ad accurate analisi. Detto questo, è giusto ed importante attendere gli esiti (mai scontati) delle analisi.
Cosa impariamo:
Le cause dell'incidente del cantiere Esselunga di Firenze del 16 febbraio 2024 sono ancora in corso di accertamento da parte della Procura di Firenze. Tuttavia, dalle prime indagini e dai rilievi effettuati, le ipotesi più accreditate sono:
1. Errore umano: Un errore durante l'installazione o il posizionamento errato di una trave in cemento armato potrebbe aver causato il cedimento strutturale. Il non corretto fissaggio (ipotizzato in un comunicato, anche dalla ditta costruttrice della trave) e/o la mancata osservanza delle procedure di sicurezza potrebbe aver contribuito all'incidente.
2. Difetto del materiale: Un difetto di fabbricazione della trave in cemento armato potrebbe aver causato la sua rottura. L'utilizzo di materiali non conformi alle normative potrebbe aver concorso al crollo.
3. Errore di progettazione: Un errore di progettazione del solaio o dell'intera struttura potrebbe aver causato il cedimento. La mancata valutazione dei rischi e delle sollecitazioni potrebbe aver contribuito all'incidente.
4. Sistema di gestione della salute e della sicurezza : Un organizzazione troppo complessa non consente di tenere sotto controllo i rischi interferenziali. I controlli e la vigilanza devono evitare rischi interferenziali. Teniamo presente che i lavoratori deceduti non facevano parte delle lavorazioni che hanno causato il disastro.
Facile evidenziare una comunicazione carente tra i diversi team di lavoro. La mancanza di comunicazione efficace tra le diverse figure professionali coinvolte nel cantiere potrebbe aver portato a errori e disaccordi e soprattutto la mancanza di controllo e monitoraggio dei lavori. I lavori potrebbero non essere stati adeguatamente controllati e monitorati per identificare potenziali problemi di sicurezza.
5. Altri fattori che potrebbero aver aggravato l'incidente:
- Le condizioni meteorologiche avverse: il giorno del crollo era presente un forte vento.
- La presenza di altri lavoratori: il crollo ha coinvolto più persone, causando un elevato numero di vittime.
- La difficoltà di coordinamento: Il numero elevato di aziende appaltatrici presenti, impone un lavoro di coordinamento estremamente complesso.
Al momento, non è possibile escludere nessuna di queste ipotesi. La Procura di Firenze sta svolgendo accertamenti tecnici e acquisendo le testimonianze dei presenti per ricostruire la dinamica del crollo e individuare eventuali responsabilità.
E' importante sottolineare che le indagini sono ancora in corso e che le cause definitive dell'incidente saranno accertate solo al termine delle stesse. Inoltre, l'incidente ha acceso un acceso dibattito sulla sicurezza nei cantieri edili in Italia. Sono state sollevate criticità sulla formazione dei lavoratori, sui controlli e sulla prevenzione degli infortuni. E' auspicabile che dalle conclusioni delle indagini emergano le cause del crollo e che vengano adottate misure adeguate per migliorare la sicurezza nei cantieri e prevenire tragedie simili in futuro.
Il 20 febbraio 2024, la Procura di Firenze ha disposto il sequestro del cantiere e ha aperto un'inchiesta per omicidio plurimo colposo, ad oggi contro ignoti.
La fretta infinita nel terminare i lavori, conta la perdita di cinque vite, ed ha anche prodotto un blocco del cantiere a data da destinarsi. Anche questa può essere una lezione da imparare.
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