L’INAIL, per tutelare la salute e la sicurezza di medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di tutto il personale specialistico che può entrare in diretto contatto con le persone potenzialmente infette dal coronavirus, ha elaborato una scheda informativa con indicazioni e comportamenti corretti da tenere.

Il virus può essere trasmesso da persona a persona, di solito dopo un contatto ravvicinato con un paziente infetto, per esempio tra familiari o in ambiente sanitario.

Proprio in luoghi quali reparti di degenza, terapia intensiva e rianimazione o ambulatori medici, centri diagnostici e strutture che forniscono altri servizi sanitari, gli operatori possono essere esposti a rischio biologico diretto o indiretto attraverso il contatto con pazienti o materiali infetti, inclusi fluidi corporei, attrezzature mediche e dispositivi contaminati, superfici ambientali o aria contaminata. Una realtà descritta anche dai dati relativi a precedenti epidemie, quali SARS (2002-2003) e MERS (2012).

Il ministero della Salute, con la circolare del 22 febbraio 2020, ha individuato misure di prevenzione dirette alla popolazione in generale, come lavarsi frequentemente le mani e disinfettare le superfici con prodotti a base di cloro e alcol, ma anche indicazioni più specifiche per gli operatori sanitari, in rapporto alla tipologia e al livello di rischio di esposizione, in relazione alla presenza di “casi” di COVID-19. In particolare, negli allegati 1 e 2 della circolare, sono state elaborate le definizioni di caso sospetto, caso probabile e caso confermato, in relazione alle persone che sono o potrebbero essere entrate in contatto con il virus.

Non solo come norma generale, ma anche in riferimento a questa specifica infezione, è fondamentale aumentare la consapevolezza dei lavoratori sull’importanza di rimanere a casa e lontano da luoghi di lavoro in caso di comparsa di sintomi respiratori, al fine di prevenire la diffusione del rischio, in coerenza con le indicazioni comportamentali già note per la prevenzione della diffusione della sindrome influenzale. In ogni caso, per tutte le operazioni che prevedono il contatto con casi sospetti o confermati di COVID-19, alle misure collettive, come ricordato, deve essere necessariamente affiancato l’uso di dispositivi di protezione individuale – dpi.