Coronavirus: stop agli spostamenti in tutta Italia salvo che per lavoro, salute e casi di necessità
A cura della redazione
Conflavoro PMI ricorda che sulla G.U. n. 62/2020 è stato pubblicato il DPCM 9/03/2020 che estende a tutto il territorio nazionale quanto già previsto dal DPCM 08/03/2020 per la Lombardia e le altre 14 province interessate dal coronavirus ed in particolare la raccomandazione ad evitare gli spostamenti, salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità oppure salute.
Conflavoro Pmi ricorda anche che infrangere quanto stabilito dal predetto DPCM configura un reato ai sensi dell’art.650 del codice penale. Se il fatto non costituisce un reato ancora più grave, l’infrazione è punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206. Nel caso in cui un’attività commerciale sia colta in infrazione del DPCM 9 marzo 2020, sarà immediatamente sospesa.
Conflavoro PMI ricorda altresì che chi mostra sintomatologie di infezioni respiratorie o febbre superiore ai 37,5 gradi, deve contattare il proprio medico curante senza uscire di casa per nessun motivo. Si tratta di precauzioni semplici che possiamo e dobbiamo rispettare tutti, così da abbassare i ritmi degli ospedali e stabilizzare la situazione dei contagi fino a farla regredire. E’ buon senso civico, oltreché un dovere.
I datori di lavoro sono invitati, se possibile, a far fruire ai lavoratori di un periodo di ferie o di congedo proprio per evitare al massimo gli spostamenti. Qualora l’attività lo rendesse idoneo, è anche possibile utilizzare lo smart working (lavoro da casa) senza precedenti accordi individuali. Il decreto prevede si utilizzino le videoconferenze per riunioni, ove possibile.
Come citato all’inizio non ci si muove da casa per nessun motivo a proprio piacimento, ma solo per motivi comprovati. Più precisamente, secondo quanto stabilito dal DPCM 8 marzo 2020, è possibile spostarsi per motivi comprovati di lavoro, salute e necessità impellenti.
Se fermati dalle forze dell’ordine, è necessario autocertificare con una dichiarazione come mai ci troviamo per strada. I fogli per le autocertificazioni sono forniti direttamente sul posto dalle forze dell’ordine. E’ possibile scaricare il modulo e portarselo con se già compilato, al fine di ridurre i tempi.
Dato che per lavoro ci si può spostare, stessa cosa vale per le merci e per la persona (non positiva, non in quarantena) che le trasporta. Il trasporto merci è infatti considerato un’esigenza lavorativa.
Il decreto prevede che, nelle giornate festive e prefestive, siano chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore di tali esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
I posti in grado di provocare assembramento di persone restano chiusi come già previsto dal DPCM 8 marzo 2020. Prosegue dunque lo stop in tutta Italia almeno fino al 3 aprile di pub, discoteche, scuole da ballo, sale scommesse, sale giochi, impianti sciistici, cinema, teatri, musei. Ferme anche congressi e riunioni, di stampo sia pubblico sia privato, eventi, manifestazioni di ogni tipo.
Sospesi anche esami della patente e concorsi pubblici e privati. Stop anche alle cerimonie civili e religiose, matrimoni e funerali compresi. Scuole di ogni ordine e grado, università comprese, ferme almeno fino al 3 aprile. Dove possibile, si favoriscono le lezioni con modalità a distanza.
Bar e ristoranti possono restare aperti dalle 6 alle 18, rispettando la distanza di un metro tra una persona e l’altra. La sera chiusi. Sono consentite le attività commerciali non normate in qualche modo dal decreto, purché siano garantite le condizioni riportate nella medesima locandina citata poco fa.
Come già chiesto dal Coni, arriva anche lo stop a tutte le discipline sportive e ai centri sportivi. Potranno allenarsi, a porte chiuse, solo gli atleti, professionisti e non, riconosciuti dal Coni come di interesse nazionale. Si ferma dunque anche la Serie A, ma non le competizioni internazionali, cioè quelle organizzate ad esempio dalla Uefa come la Champions League, che dovrà essere giocata a porte chiuse e con tutte le precauzioni del caso.
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