Contrasto al caporalato: si attesta al 34% la percentuale di immigrati occupati irregolarmente
A cura della redazione
Il Ministero del lavoro, il 7 novembre 2017, ha preso parte alla conferenza stampa durante la quale l’Arma dei Carabinieri ha presentato i risultati ottenuti durante la campagna “Estate sicura per il contrasto al caporalato” svolta nel periodo compreso tra il 1° maggio e il 30 settembre 2017.
Il Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, ha ricordato gli ambiti sui quali si è concentrata l'attività operativa: lavoro nero, sicurezza nei luoghi di lavoro, truffe in danno degli enti previdenziali e assistenziali, contrasto al reato di caporalato e lavoro minorile.
Nei cinque mesi di "Estate sicura", sono state verificate oltre 25.000 posizioni lavorative, delle quali 5.593 (circa il 22%) in nero, totalmente sconosciute alla Pubblica Amministrazione; altre 3.398 posizioni hanno presentato irregolarità. Nel dettaglio, 10.709 posizioni lavorative verificate hanno riguardato cittadini stranieri provenienti da paesi diversi da quelli dell'Unione Europea. Il ricorso al lavoro nero (2.145 unità) e in generale al lavoro irregolare (1.508 unità) di immigrati rimane molto alto, attestandosi su circa il 34% del totale dei lavoratori controllati.
Per contrastare il fenomeno del caporalato sono state avviate 25 indagini che hanno consentito di denunciare all'Autorità Giudiziaria 48 persone, 13 delle quali in stato di arresto, responsabili di aver sfruttato complessivamente 203 lavoratori.
Di rilievo anche l'accertamento delle truffe ai danni di enti previdenziali e assistenziali, INPS e INAIL in primo luogo: i Carabinieri hanno accertato 37 casi, per un importo di 7.575.367 euro, e denunciato all'Autorità Giudiziaria 260 persone.
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