Il prossimo 7 novembre il Consiglio dell'Unione Europea sarà chiamato per discutere le modifiche alla direttiva 2003/88/Ce sull'orario di lavoro. Più precisamente è prevista l'estensione del periodo temporale sul quale computare il limite medio settimanale di 48 ore, vengono regolamentati i periodi inattivi durante il servizio di guardia e si introduce la possibilità di deroghe individuali al limite settimanale di 48 ore consentendo al datore di lavoro e al lavoratore di accordarsi per orari settimanali superiori alla soglia fissata dalla direttiva UE. In merito al periodo di riferimento per il computo del limite medio di 48 ore settimanali la proposta di modifica estende agli Stati oltre che alal contrattazione collettiva la facoltà di portare detto periodo a 12 mesi per ragioni obiettive, tecniche o inerenti l'organizzazione del lavoro. Comunque viene confermato che nessun datore di lavoro potrà richiedere al dipendente di lavorare più di 48 ore settimanali nell'arco temporale predefinito a meno che non abbia ottenuto per iscritto il consenso del lavoratore all'esecuzione di tale lavoro.