Il progresso scientifico e tecnologico ha portato ad un aumento del numero di lavoratori che nell’esercizio della propria funzione passano le ore davanti a un computer. L’attenzione a questa mansione è iniziata a partire dal 1994 con l’uscita della 626, per poi passare dagli anni 2000, quando il Ministero del lavoro ha pubblicando delle linee guida per la prevenzione da disturbi fisici e mentali che possono essere provocati dall’utilizzo del videoterminale.

Di cosa si tratta

Con il termine videoterminalista il D.Lgs 81/08 indica tutti quei lavoratori che nell’esercizio della propria mansione utilizzano un’attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico o abituale, per un tempo di almeno 20 ore settimanali. Nel mondo di oggi, il conteggio delle ore è diventato anacronistico, in quanto il lavoro al pc rappresenta la realtà quotidiana della maggior parte degli impiegati europei e supera sempre e comunque le 20 ore settimanali, tanto che ormai non viene più conteggiato o richiesto.

Il videoterminale è lo schermo alfanumerico o grafico e quindi comprende tutti i tipi di monitor, a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato.

I principali rischi a cui sono esposti i videoterminalisti sono:

  • Disturbi alla vista o agli occhi;
  • Danni o problemi muscolo-scheletrici;
  • Soffrire di affaticamento fisico e mentale;

Fattore importante per prevenire tutti questi rischi è rendere la postazione di lavoro ergonomica, la quale comprende:

  • Seduta;
  • Schermo;
  • Piano di lavoro;
  • Accessori: mouse, tastiera, software, modem, stampanti…);

La postazione deve garantire dei requisiti essenziali che garantiscono al lavoratore di svolgere la propria mansione in maniera idonea e sicura:

Schermo:

  • Regolabile e orientabile in base alle esigenze;
  • Posto ad una distanza di circa 50-70 cm;
  • Buona risoluzione e privo di riflessi;
  • Immagine deve essere stabile;
  • Contrasto e brillantezza devono essere regolabili;

Tastiera e dispositivi di puntamento:

  • Regolabili e posizionati in modo che il lavoratore mantenga una posizione confortevole;
  • Leggibile;
  • Mouse o altri dispositivi devono essere posizionati sullo stesso piano della tastiera e facilmente utilizzabili;

Piano di lavoro:

  • Stabile e di dimensioni sufficienti per posizionare videoterminale e strumenti accessori e permettere al lavoratore di assumere una posizione confortevole;
  • L’altezza del piano di lavoro deve essere compresa tra i 70 e 80 cm;
  • Abbastanza profondo per garantire al lavoratore la distanza tra monitor e occhi;

Seduta:

  • Confortevole, stabile e permettere libertà nei movimenti;
  • Schienale che fornisca un adeguato supporto dorso-lombare;
  • Schienale regolabile nell’altezza e nell’inclinazione;
  • Sedile deve essere dotato di meccanismo girevole per facilitarne gli spostamenti e i movimenti del lavoratore;
  • Poggiapiedi per permettere una postura adeguata degli arti inferiori;

Conclusioni:

Il Datore di lavoro deve adottare tutti i provvedimenti necessari al fine di ridurre al minimo i rischi correlati al videoterminale, considerando anche le particolarità di ogni singolo lavoratore e delle modalità di lavoro. Oltre a rendere il luogo di lavoro ergonomico e a garantire una pausa di 15 minuti ogni 2 ore, il Datore di lavoro deve sottoporre i videoterminalisti periodicamente alla Sorveglianza Sanitaria, la quale è volta a controllare la vista e i disturbi legati agli occhi e all’apparato muscolo-scheletrico.