Assindatcolf, in vista del click day del 4 dicembre p.v., fissato dal DPCM 27 settembre 2023 (c.d. Decreto flussi triennale 2023-2025) per l’invio delle istanze di nulla osta per lavoro domestico, ha riepilogato i passaggi fondamentali che i datori di lavoro interessati devono osservare.

Prima di tutto la verifica della condizione economica. In caso di datore di lavoro singolo il reddito imponibile non deve essere inferiore a 20.000 euro. Se il nucleo è composto da più familiari il limite minimo del reddito imponibile sale a 27.000 euro.

Nel caso in cui il datore di lavoro è una persona non autosufficiente e presenta la richiesta per un badante per assistere se stesso, il requisito del reddito decade.

La seconda verifica, da effettuare presso il centro per l’impiego, ha ad oggetto l’indisponibilità di lavoratori già presenti sul territorio a svolgere le mansioni di colf, badanti e baby sitter. Per ottenere una risposta possono trascorrere fino a 20 giorni lavorativi, quindi è raccomandabile avviare la richiesta con apposito modulo il prima possibile.

L’ultimo passaggio riguarda l’asseverazione della certificazione da parte di professionisti abilitati o associazioni datoriali (come appunto Assindatcolf), sia delle condizioni reddituali del datore di lavoro, che delle condizioni contrattuali che si vogliono offrire al lavoratore.

Assindatcolf ricorda, infine, che la circolare congiunta n. 5969 del 27/10/2023 precisa che il lavoratore domestico potrà essere assunto sia a tempo determinato che indeterminato, con orario pieno o parziale ma mai inferiore alle 20 ore alla settimana e con una retribuzione mensile non al di sotto dell’importo dell’assegno sociale pari a 503,27 euro.