Assindatcolf, il 19 maggio 2017, sul proprio sito internet ha reso noto che se verrà reintrodotto nell’ordinamento il lavoro accessorio, la nuova disciplina dovrà fissare più restrittivi di quelli che esistevano nella normativa recentemente abrogata.

Se da un lato l’associazione è favorevole all’utilizzo dei voucher per retribuire le prestazioni di colf e baby sitter nei lavoretti di casa a favore delle famiglie, dall’altro lato ritiene fondamentale che vengano fissati precisi limiti, in particolare il tetto massimo di 2.000 euro per anno per lavoratore.

Infatti superare questo importo, conclude Assindatcolf, significa autorizzare un utilizzo improprio dello strumento, come di fatto già accadeva con i ‘vecchi’ voucher, mettendo in difficoltà le famiglie che in questo modo rischiano concretamente vertenze di lavoro.