Codice della privacy e imponibilità dei voucher si adeguano alle norme UE
A cura della redazione
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 14 dell’8 agosto 2018, ha approvato sette decreti legislativi di adeguamento dell’ordinamento interno alla normativa europea, tra i quali il codice della privacy ed il trattamento fiscale dei voucher erogati in un piano di welfare aziendale.
Per quanto riguarda il Decreto legislativo sulla privacy, il provvedimento ha la finalità di adeguare la normativa nazionale contenuta nel D.Lgs. 196/2003 alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, e che abroga la direttiva 95/46/CE.
Il Governo, dopo l’esame di una commissione appositamente costituita ha deciso, al fine di semplificare l’applicazione della norma, di agire novellando l’attuale codice della privacy esistente (ossia il D.Lgs. 196/2003), nonostante il regolamento abbia di fatto cambiato la prospettiva dell’approccio alla tutela della privacy rispetto al codice introducendo il principio di dell’accountability.
Il Consiglio dei Ministri ha scelto di garantire la continuità facendo salvi per un periodo transitorio di 8 mesi i provvedimenti del Garante e le autorizzazioni, che saranno oggetto di successivo riesame, nonché i Codici deontologici vigenti. Essi restano fermi nell’attuale configurazione nelle materie di competenza degli Stati membri, mentre possono essere riassunti e modificati su iniziativa delle categorie interessate quali codici di settore. In considerazione delle esigenze di semplificazione delle micro, piccole e medie imprese, si è previsto che il Garante promuova modalità semplificate di adempimento degli obblighi del titolare del trattamento.
L’altro provvedimento approvato nella seduta dell’8 agosto 2018 riguarda il trattamento fiscale dei buoni-corrispettivo, in attuazione della direttiva del Consiglio del 27 giugno 2016 n. 2016/1065 recante modifica della direttiva 2006/112/CE.
La direttiva ha introdotto norme specifiche per quanto riguarda l’emissione, il trasferimento e il riscatto dei buoni-corrispettivo, al fine di garantire che non si verifichino disallineamenti tra Stati membri che possano dare luogo ad una doppia imposizione o non imposizione, nonché al fine di ridurre il rischio dell’elusione fiscale.
Il decreto individua il buono-corrispettivo come uno strumento che contiene l’obbligo di essere accettato come corrispettivo o parziale corrispettivo a fronte di una cessione di beni o di una prestazione di servizi e che indica, sullo strumento medesimo o nella relativa documentazione, i beni o i servizi da cedere o prestare o le identità dei potenziali cedenti o prestatori, ivi incluse le condizioni generali di utilizzo ad esso relative.
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