Giurisprudenza
Cassazione: impresa familiare e criteri distintivi
A cura della redazione
L'impresa familiare non sussiste per il solo fatto che entrambi i coniugi svolgono attività all'interno della sociatà (Cass. 5/01/2007 n.45). In sostanza spiega la Corte di Cassazione in tema di società di fatto che si assume essere intervenuta tra soggetti legati da stretti vincoli familiari, come nel caso dei coniugi, la prova dell'esteriorizzazione del vincolo societario necessaria e sufficiente per poter considerare esistente l'impresa familiare deve essere rigorosa occorrendo che essa si basi su elementi e circostanze concludenti, tali da escludere che l'intervento possa essere motivato dall'affectio maritalis, e da deporre in modo non equicoco nel senso d'una compartecipazione all'attività commerciale esercitata dal coniuge. Inoltre il consenso prestato dalla moglie al marito per l'utilizzazione del proprio conto corrente bancario per operazioni di incasso e di prelevamento relative a un esercizio commerciale da questi gestito, non costituisce, neanche in linea astratta elemento idoneo per ritenere l'esistenza d'una società di fatto fra i due coniugi, poichè il sostegno economico d'un coniuge all'altro è atto neutro, ed effettuato da un congiunto può qualificarsi come conferimento solo in presenza di fatti che conducano a ritenere l'esistenza dell'interesse a esercitare in comune l'attività economica
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