Il lavoratore che ha subito una lesione della salute a seguito di un illegittimo demansionamento ha diritto all'integrale risarcimento del danno anche se questo si è verificato per la presenza di concause (Cass. 26/07/2006 n.17022). Più precisamente Spiega la Suprema Corte in materia di responsabilità civile del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti trova applicazione l'articolo 41 cp, secondo cui, essendo il rapporto causale, tra condotta ed evento, governato dal principio dell'equivalenza delle condizioni, deve essere riconosciuta efficienza causale ad ogni antecedente che abbia contribuito alla produzione dell'evento, anche in maniera indiretta o remota e, comunque concausale, salvo il temperamento previsto dallo stesso articolo del codice penale in forza del quale il nesso eziologico è interrotto dalla sopravvenienza di un fattore, da solo sufficiente a produrre l'evento, tale da far degradare le cause antecedenti a semplici occasioni. Da ciò ne consegue che l'efficienza causale della condotta del datore di lavoro è, da sola, sufficiente a radicarne la responsabilità civile per l'intero danno che ne consegua, nonostante il concorso di concause. Rimane in ogni caso salvo il ridimensionamento proporzionale del risarcimento, ai sensi dell'art. 1227 cod. civ., nel caso di concorso del fatto colposo del danneggiato.