Il tempo passa molto velocemente. A quasi due anni e mezzo dall’ inizio della pandemia, è importante iniziare a fare i primi bilanci, su come la pandemia ha influito e possa avere evoluto i ruoli e la materia stessa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il riesame effettuato a posteriori dei cambiamenti registrati, analizzando comportamenti e leadership, diventate nel frattempo azioni fondamentali per l’intera organizzazione. Ogni cambiamento porta qualcosa di nuovo, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e da sperimentare in materia di salute e sicurezza.

Cambiamenti organizzativi

I cambiamenti, soprattutto quelli più radicali, sono spesso fonte di opportunità, modificano strutture esistenti e evidenziano le carenze in modo inclemente. La cultura è il complesso delle manifestazioni di un popolo, un gruppo in relazione alle fasi di un processo, ai diversi periodi storici, o alle condizioni ambientali. Mai come in questo periodo si è capito che la cultura ella sicurezza, non è una prerogativa dell’ individuo ma è il frutto di una interazione sociale, e di quello che accade tra gli individui. Se un individuo opera in maniera sconsiderata (si contagia) può far saltare tutto il sistema.

La cultura della sicurezza ci ha portato qui, ha contribuito alla sopravvivenza del gruppo, la cultura delle interazioni di sicurezza può farci evolvere ancora.

In un recente sondaggio, il 39 % delle aziende italiane ha dichiarato che in questo momento la priorità, viene data al miglioramento dei processi di salute e sicurezza, attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, ma anche di formazione.

La sicurezza, e di conseguenza l’igiene e la salute in questi mesi hanno avuto un ruolo centrale e molto più importante di quanto avveniva nel passato recente. L’impatto non è stato immediatamente avvertito, ma appare percepibile sulla distanza. Molte e diverse aree offrono spunti di miglioramento e opportunità di apprendimento anche per sviluppare e implementare nuovi processi più sensati, costruttivi e metodici a beneficio di tutti i lavoratori.

E forse questa appare come la prima vera lezione del post pandemia.

La sicurezza del 2022 non è più solo fatta di carta, di titoli, di esami e certificati, ma costruita su nuove esperienze e nuove conoscenze lavorative. Nel periodo più buio del lock down, la sicurezza ha permesso alle aziende di continuare ad operare o di aprire nuovamente. Fatti, non parole.

I comitati aziendali fatti dall’ insieme delle competenze che decidevano e operavano sotto l’attenta regia degli HSE manager, hanno garantito il rispetto delle “regole” e dato continuità al business, in maniera condivisa.

Dall’ altra parte della barricata anche il legislatore ha fatto fronte comune in tempi rapidissimi, (notizia rilevante) affrontando temi condivisi tra ministeri e tutte (dico tutte) le parti sociali, in un lavoro inedito che ha visto l’apporto di ognuno arricchire il lavoro di tutti. Il protocollo che ne è uscito è stato premiato a livello comunitario come uno degli strumenti più efficaci e completi dell’ intera UE.

  1. Comitati HSE: Attivi, presenti, efficaci.                                             Ricettivi.
  2. Legislatori e parti sociali (tutte) : Mai così rapidi, tecnici, concreti.           Condivisi.
  3. Militari impegnati in ispezioni diffuse.                                             Controllo.

Le esperienze vissute per due anni, sia del comitato HSE che del legislatore, aiutano e soprattutto aiuteranno in futuro a migliorare le capacità organizzative, (soprattutto lato HR), le risposte industriali (produttive, logistiche, emergenziali), le capacità anche di concertazione statali/legislative, le campagne di vigilanza, le capacità di resilienza personali ma anche sociali.

Cambiamenti nelle persone.

Un cambiamento positivo sotto gli occhi di tutti, è questa maggiore disponibilità a condividere : materiali, conoscenze, esperienze e soprattutto tempo e passione. Sono fioriti tutta una serie di Webinar gratuiti, Formazione on line gratuita, Messa a disposizione di norme in maniera libera, Newsletter e di fonti, Video dedicati su qualsiasi cosa, in tutta una serie di azioni da più parti, che non sono ancora di fatto concluse.

La pandemia essendo trasversale e percepita da tutti in modo analogo, ha probabilmente facilitato questi nuovi e moderni processi di comunicazione, semplificandoli. La condivisione di esperienze e conoscenze ne è stata una prova.

I vantaggi sono molti :

  1. Maggiore consapevolezza dei rischi in particolare quelli psicosociali e della salute mentale,
  2. Facile reperimento di fonti, know how, conoscenze
  3. Maggiori aspettative di vita e soprattutto di salute.

Il dibattito che si è scatenato nei mesi sull’ igiene, ha di fatto alzato le aspettative di pulizia e sanificazione di impianti e strutture, così come è inevitabilmente aumentata la consapevolezza dei rischi biologici, prima patrimonio quasi esclusivo delle professioni sanitarie.

Sul piano della sicurezza delle persone, la salute e la sicurezza, è stato finalmente compreso quanto i  processi HSE siano fondamentali per mantenere le persone al sicuro, rispettate e coinvolte anche al fine di continuare a produrre ed a tutelare gli interessi anche economici dell’ azienda.

 

Cambiamenti sistemici

Sul piano dell’ organizzazione invece le argomentazioni sono diverse. Le grandi organizzazioni si stanno chiedendo come implementare sistemi e processi di salute e sicurezza che semplifichino la salute e la sicurezza partendo da una constatazione molto semplice : i sistemi di gestione, non hanno funzionato o meglio non hanno funzionato come ci si aspettava.

I sistemi di gestione della salute e della sicurezza si sono dimostrati troppo generici nella loro forma e non sono riusciti a soddisfare pienamente i requisiti richiesti dall'organizzazione o più semplicemente  dalle persone.

E’ diventato quindi molto importante capire meglio l'organizzazione le sue persone (e la sua direzione) prima di implementare sistemi e processi per garantire che sia possibile ottenere consegna e output più efficaci. La ricerca metodica per trovare le giuste soluzioni, diventa finalmente tempo ben speso. Un sistema di gestione che funziona per le altre aziende simili alla nostra, non è una garanzia che funzionerà anche per noi e la pandemia spesso ha detto il contrario. Forse sono finiti i tempi del copia e incolla e dei suoi profeti.

Cambiamenti digitali

Altra grande lezione è data dalla safety e dalla security in formato digitale.

Finalmente.

Lo sviluppo digitale, la gestione dei dati, le dashboard con gli indicatori principali, sono diventati piano piano strumenti insostituibili. Non parliamo di concetti nuovi, ma dell’opportunità di visualizzare delle serie di dati, grafici e liste, capaci di fornire a colpo d’occhio le informazioni chiare su andamenti e prestazioni di salute e sicurezza. Nel periodo pandemico per mille motivi, molte aziende hanno dimenticato, saltato, prolungato scadenze operative e/o semplici scadenze manutentive, formative, sanitarie, che sono poi diventate  urgenti e in qualche caso sanzioni o comunque potenzialmente pericolose. Causa pandemia… non è accettabile saltare scadenze, manutenzioni, facilitare incidenti.

 

Art 28 comma c - Dlgs 81/08 :  il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;

Un evento emergenziale come la pandemia conferma che c’è sempre spazio per fare dei miglioramenti, anche in sistemi perfettamente ottimizzati come ad es. le aziende giapponesi.

Mantenere aggiornati sistemi e processi può richiedere molto tempo e denaro, che (abbiamo le prove) vale la pena investire. Numeri impressionati : l’87 % delle aziende intervistate ritiene che implementare e migliorare  tecnologie e applicazioni di salute e sicurezza, possa risolvere la maggior parte delle difficoltà legate alla mancata prevenzione. Non parliamo solo della legislazione come in passato: le persone cambiano, gli ambienti cambiano e le strutture organizzative cambiano, senza aspettare alcun obbligo di legge.

Il settore sanitario più di altri, ha fatto tesoro delle molteplici competenze e conoscenze presenti all’ interno delle strutture più complesse. Durante il Covid, virologi e microbiologi, aiutati da veterinari e biologi fornivano chiavi di lettura e spiegazioni che i medici rielaboravano, e i farmacisti cercavano di prevedere, mentre i fisici e matematici si occupavano di modelli previsionali ed ingegneri e architetti fornivano supporto logistico e strutturale per nuovi spazi, entrate differenziate ecc. Il tutto effettuato in corsa, senza una reale progettazione preventiva ed un disegno di fondo. Il miglioramento arriva quindi da questa miscela incrociata di competenze e conoscenze che amplia e migliora moltissimo il processo di salute e sicurezza.

Anche nei processi di salute e sicurezza c’è la stessa necessità. Lavorare incrociando le più diverse professionalità. I medici per parte salute, fisici ed ergonomi per i rischi fisici, chimici e biologi per quanto di competenza, meccanici per attrezzature e macchinari, tecnici e gestionali, per le questioni organizzative e sistemiche ecc.

Contrariamente a quanto si credeva in passato, la forte specializzazione e la conoscenza specifica, portano risultati minori dell’”impollinazione incrociata” fornita dall’ insieme delle molte specializzazioni.

Miglioramenti infine nei concetti, nelle norme e nella comprensione dei fenomeni relativi alla salute mentale, che a detta di molti potrebbe di fatto essere la nuova pandemia. Lo sbaglio è considerarla come in passato un problema dell’ individuo e non della azienda o della società. Ma i tempi stanno migliorando anche lì.

In ultimo il lavoro da casa. Non è possibile parlare del post pandemia senza accennare al lavoro da casa, chiamato in mille modi : da Smart working a lavoro agile o ancora lavoro da remoto. In questo particolare aspetto i miglioramenti registrati riguardano in primis lo sviluppo delle competenze e della cultura necessaria per capire l’importanza del benessere nei luoghi di lavoro, non a caso un tema centrale di questo periodo. Altre spinte importanti al cambiamento arrivano dallo sforzo di garantire un maggior coordinamento delle attività e della comunicazione che si è rivelata strategica. Alcune attività erano più difficili di altre da svolgere da remoto, la complessità in questi casi ha sviluppato maggiormente le attività di brainstorming e quelle di problem solving.

Quando scade :

Sono soprattutto cambiati i concetti di impegno e di confronto. La sfida del mantenere una cultura organizzativa virtuale ha infine facilitato networking e relazioni tra i team, e nelle aziende più grandi si sono organizzate reti interne di supporto che di fatto hanno compensato anche necessità e carenze di apprendimento e di formazione.

Indicazioni operative :

La cultura del lavoro diventa condivisa, e le organizzazioni appaiono più flessibili e reattive. I cambiamenti sono evidenti:

  1. Cambiamenti organizzativi : sicurezza e salute come chiave di volta per la continuità.
  2. Cambiamenti nei ruoli : tutti gli attori più concreti e fattivi.
  3. Cambiamenti nelle persone : maggiore disponibilità a condividere.
  4. Cambiamenti sistemici : Nuovi sistemi di gestione adatti al contesto che cambia
  5. Cambiamenti digitali : sviluppo digitale della safety, smart working e problem solving.
  6. Programma di miglioramento : imparare da chi è migliorato di più e più in fretta.