La Commissione Lavoro della Camera ha approvato ieri gli emendamenti al Collegato Lavoro al fine di superare le criticità formulate dal Presidente della Repubblica. Le novità di maggiore rilievo riguardano l’arbitrato. In particolare, i predetti emendamenti trasformano in legge l’accordo delle parti sociali firmato l’11 marzo scorso, il quale stabiliva che la clausola compromissoria non potesse essere concordata e sottoscritta all’atto dell’assunzione né durante il periodo di prova, e che non potesse riguardare controversie sulla risoluzione del contratto di lavoro. In tal modo, viene definitivamente scartata l’ipotesi iniziale di introduzione dell’arbitrato in materia di licenziamenti (e dimissioni). In sostanza, si potrà fare ricorso all’arbitrato per tutte le controversie di lavoro, tranne per quelle riguardanti la risoluzione del rapporto (licenziamento e dimissioni). Inoltre, l’arbitrato verrà reso operativo dalla contrattazione collettiva. In assenza di accordi, decorsi 12 mesi dall’entrata in vigore del collegato lavoro, il Ministro del Lavoro convocherà le parti sociali. Trascorsi ulteriori 6 mesi dalla convocazione, lo stesso Ministro potrà fissare regole sostitutive.