Approvato il decreto flussi 2007
A cura della redazione
Il decreto flussi 2007 è stato firmato il 30 ottobre 2007 e fissa in 170.000 quote gli ingressi consentiti per lavoro subordinato non stagionale e lavoro autonomo a favore dei cittadini extracomunitari residenti all'estero (che si aggiungono alle 80.000 quote previste a marzo per i lavoratori stagionali).
L'invio delle richieste di nulla osta non avverrà più con modelli cartacei spediti attraverso gli uffici postali, ma per via telematica dalle associazioni di categoria Confindustria, Colretti, Confcooperative, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Federalberghi, ecc.) o dai singoli (imprese o famiglie).
Sono previste date di invio delle domande diverse a seconda del Paese di provenienza del cittadino straniero. In ogni caso viene fissato al sesto mese successivo alla pubblicazione del DPCM sulla G.U. il termine ultimo per l'accoglimento delle domande di nulla osta al lavoro.
I termini per l'invio delle istanze sono i seguenti:
Dalle ore 8,00 del 15° giorno successivo alla pubblicazione del DPCM sulla G.U.: per i lavoratori provenienti dai Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici accordi di cooperazione migratoria (albanesi, algerini, egiziani, filippini, marocchini ecc.);
Dalle ore 8,00 del 18° giorno successivo alla pubblicazione del DPCM sulla G.U.: per i lavoratori provenienti dai Paesi diversi di quelli indicati al punto 1 da occupare nel settore del lavoro domestico e assistenza alla persona (badanti);
Dalle ore 8,00 del 21° giorno successivo alla pubblicazione del DPCM sulla G.U.: per i lavoratori provenienti dai Paesi diversi di quelli indicati al punto 1 da occupare in tutti gli altri settori.
Nello specifico:
- 47.100 ingressi così ripartiti: 4.500 cittadini albanesi, 1.000 cittadini algerini, 3.000 cittadini del Bangladesh, 8.000 cittadini egiziani, 5.000 cittadini filippini, 1.000 cittadini ghanesi, 4.500 cittadini marocchini, 6.500 cittadini moldavi, 1.500 cittadini nigeriani, 1.000 cittadini pakistani, 1.000 cittadini senegalesi, 100 cittadini somali, 3.500 cittadini dello Sri Lanka, 4.000 cittadini tunisini, 2.500 cittadini di altri Paesi extraUE che concludono accordi finalizzati alla regolamentazione dei flussi di ingresso e delle procedure di riammissione.
- 110.900 ingressi così ripartiti: 65.000 ingressi per lavoro domestico e assistenza alla persona, 14.200 ingressi per il settore edile, 1.000 ingressi per dirigenti o personale altamente qualificato, 500 ingressi per conducenti muniti di patente europea, per il settore autotrasporto e movimentazione delle merci (questa è una novità mai prevista dal decreto flussi !), 200 ingressi per il settore pesca marittima, 30.000 ingressi per i restanti settori produttivi.
- Conversioni in permessi di soggiorno per lavoro subordinato: 3.000 permessi di soggiorno per studio, 2.500 permessi di soggiorno per tirocinio, 1.500 permessi di soggiorno per lavoro stagionale.
- 1.500 ingressi agli stranieri che hanno completato all'estero i programmi di formazione e di istruzione nel Paese di origine (art. 23 T.U. immigrazione). In caso di esaurimento della predetta quota sono ammessi ulteriori ingressi su richiesta di lavoratori formati ex artt. 23 e 34 DPR 394/99.
- 3.000 ingressi per lavoro autonomo: ricercatori, imprenditori che svolgono attività di interesse per l'economia italiana, liberi professionisti, soci e amministratori di società non cooperative, artisti di chiara fama internazionale e di alta qualificazione professionale ingaggiati da enti pubblici e privati. All'interno della suddetta quota 1.500 unità sono riservate alle conversione di permessi di soggiorno per motivi di studio e formazione professionale in permessi di soggiorno per lavoro autonomo.
- 500 ingressi ai lavoratori di origine italiana da parte di almeno uno dei genitori fino al 3° grado in linea diretta di ascendenza residenti in Argentina, Uruguay e Venezuela.
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