L'11 luglio 2002 il Senato ha approvato definitivamente la legge Fini-Bossi sull'immigrazione che entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tra le principali novità si segnalano le seguenti: E' stata eliminata la figura dello sponsor, che il datore di lavoro che intende assumere l'immigrato dovrà fornire garanzie sulla disponibilità di un alloggio e che è previsto l'arresto da tre mesi ad un anno e la multa fino a ? 5.000 per i datori di lavoro che impiegano lavoratori privi del permesso di soggiorno. Inoltre la legge prevede che gli immigrati nei confronti dei quali sono stati versati anche meno di cinque anni di contributi potranno riscattarli ma solo al raggiungimento dei 65 anni. Il permesso di soggiorno, di durata biennale, viene rilasciato al lavoratore straniero che possiede già un contratto di lavoro. Nel caso in cui il lavoratore straniero rimanga privo di lavoro sarà obbligato a tornale nel Paese d'origine. Presso la prefettura di ogni provincia viene istituito uno sportello unico per l'immigrazione responsabile dell'assunzione dei lavoratori. Le famiglie potranno regolarizzare una sola colf attraverso la denuncia presentata entro 2 mesi dalla data di entrata in vigore della legge alla Prefettura competente per territorio. Non ci sono invece limiti numerici per la regolarizzazione delle badanti di persone handicappate, anziane o malate. Verranno rilevate le impronte digitali non solo agli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno ma anche a quelli che ne richiedono il rinnovo. Il Presidente del Consiglio non avrà più l'obbligo di determinare con un proprio decreto annualmente il numero degli extracomunitari che possono entrare in Italia. Il permesso di soggiorno viene revocato se viene accertato che al matrimonio non è seguita l'effettiva convivenza, a meno che dal matrimonio non siano nati dei figli. Infine relativamente ai ricongiungimenti familiari la legge prevede che il cittadino extracomunitario in regola con il permesso di soggiorno, possa chiedere di essere raggiunto dal coniuge non legalmente separato, dai figli minori a carico o dai figli maggiorenni a carico semprechè questi ultimi non siano in grado di provvedere al proprio sostentamento a causa del loro stato di salute che comporta invalidità totale e infine dai genitori a carico se non hanno altri figli nel Paese d'origine o di provenienza o genitori con più di 65 anni se gli altri figli sono impossibilitati al loro sostentamento per documentati gravi motivi di salute. E' escluso l'ingresso in Italia per coloro che rappresentano una minaccia per l'ordine pubblico in seguito a condanne per traffico di stupefacenti, favoreggiamento all'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione o dei minori.