Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato, in data 4 settembre 2017, il Dpcm sull’Ape volontaria, introdotta in via sperimentale, dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018, dall’art. 1, commi 164 e ss. della legge 232/2016 (Legge di Bilancio 2017) e finalizzata a rendere più flessibile l'età pensionabile facendo ricorso al sistema bancario. In pratica, l’anticipo pensionistico si basa su un prestito bancario che copre il periodo che va dalla richiesta al pensionamento.

I lavoratori, al momento della domanda di anticipo, devono essere in possesso dei seguenti requisiti: avere almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi; maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi; avere un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO); non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità. Non è necessario cessare l'attività lavorativa.

Il prestito sarà poi restituito dal lavoratore, una volta raggiunti i requisiti per la normale pensione di vecchiaia, mediante trattenute operate sulla pensione.

Ai fini della piena operatività della misura occorre attendere la pubblicazione del decreto, la sottoscrizione delle convenzioni con Abi (per le condizioni che disciplinano il prestito) e Ania (per la polizza che copre la premorienza), nonché la circolare INPS in materia.