La scheda INAIL, tenendo conto dei dati sulle malattie professionali derivanti dagli archivi assicurativi dell’Inail e quelli del sistema di sorveglianza Malprof, analizza in particolare quelle prevalenti nel settore del trasporto su strada. Un settore a prevalenza maschile caratterizzato da attività che non si svolgono in un luogo fisso, su mezzi diversi, con differenti orari di lavoro e con la possibilità di effettuare operazioni di carico e scarico.

Cosa tratta

In Italia il trasporto su strada rappresenta la modalità di trasporto prevalente (oltre l’80% delle merci italiane viaggia su gomma); per quanto riguarda il trasporto di persone, nel 2020, vi è stato un calo rispetto al 2019 della quota dei trasporti collettivi urbani ed extraurbani a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.

Il settore è caratterizzato dalla prevalenza di lavoratori di sesso maschile, nonostante un lieve incremento negli ultimi anni dell’occupazione femminile.

A fianco dei rischi di incidente stradale vanno tenuti presenti anche i rischi per la salute da posture fisse e prolungate, da vibrazioni trasmesse al corpo intero, da rumore, da movimentazione manuale dei carichi, da condizioni climatiche avverse, da criticità organizzative (lavoro a turni, lavoro notturno, lavoro in solitario), da esposizione ad agenti chimici aerodispersi ma incidono anche fattori di fragilità individuale, stili di vita e percezione del rischio da parte dei lavoratori.

L’obesità, eventualmente associata all’abuso di tabacco, alcoolici ed altre sostanze psicotrope, contribuisce alla comparsa di apnee notturne che, impedendo di riposare adeguatamente, determinano sonnolenza diurna con riduzione della capacità attentiva e possibili ‘colpi di sonno’.

Questi fattori di rischio si riflettono sulle principali malattie professionali con nessi causali positivi, ovvero riconosciute, da cui si evince che le segnalazioni nella classe di età ‘50 e oltre’ (circa 2.500) sono oltre il triplo di quelle per la classe di età ‘15 - 49 anni’ (un po’ meno di 800).

Come è ragionevole attendersi, le malattie della colonna vertebrale sono rilevanti anche nella fascia di età più bassa, mentre le patologie neoplastiche emergono principalmente nella classe di età più alta (anche come effetto degli intervalli di induzione - latenza). Tra le altre patologie si segnalano anche:

  • la perdita dell’udito e le mononeuropatie, entrambe con una percentuale superiore al 3%, e
  • le reazioni di adattamento (da stress lavoro-correlato), queste ultime maggiormente presenti nella classe di età più bassa.

Le professioni più coinvolte sono quelle dei conduttori sia di camion e simili mezzi pesanti (43,8%), sia di autobus, tram e filobus (26,2%), con poca differenza tra le due classi di età.

Differentemente dall’atteso, nell’analisi dei dati di Malprof non si osserva un eccesso di patologie delle ginocchia (è possibile che per queste ultime vi sia un fenomeno di under-reporting per un carente attenzione in fase diagnostica).

Infatti nella letteratura scientifica è stata evidenziata un’associazione tra la guida di mezzi per 4 ore o più al giorno e lo sviluppo di degenerazione cartilaginea al ginocchio.

I trasportatori su strada possono anche essere esposti sia ad idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che a gas di scarico dei motori diesel, questi ultimi ormai classificati dallo IARC come cancerogeni umani certi (classe 1) con sviluppo di tumori a carico dei polmoni e, seppur con evidenze ancora limitate, della vescica.

Non va inoltre tralasciata l’influenza degli stili di vita e delle abitudini individuali sullo sviluppo di malattie professionali; ad esempio il fumo di sigaretta, l’alcolismo, la sedentarietà, l’alimentazione scorretta e l’obesità.

Quando entra in vigore

La scheda è stata pubblicata a Marzo 2023 e rappresenta una base informativa utile a orientare sia le ordinarie attività di vigilanza del Servizio sanitario pubblico, sia le attività di prevenzione specificamente previste dal Piano nazionale della prevenzione 2020 - 2025.

Indicazioni operative

I dati relative alle malattie professionali in questo settore fanno riflettere su quali debbano essere i focus di prevenzione anche all’interno di ciascun ambiente di lavoro:

  1. sicuramente la promozione di stili di vita sani ed equilibrati può ridurre la possibilità di incorrere in infortuni stradali o malattie professionali;
  2. le caratteristiche ergonomiche dei mezzi sono fondamentali: evidenze dimostrano che la prevalenza della gonalgia è risultata superiore nei conducenti dei mezzi immatricolati prima del 1990; allo stesso modo l’esposizione in cabina di guida alle emissioni dei motori diesel è aumentata nel caso di veicoli più vecchi, a causa del deterioramento delle guarnizioni del sistema di scarico e della minor tenuta di quelle dei finestrini.
  3. Gli autotrasportatori sono esposti anche a stress lavoro correlato quindi diventa fondamentale garantire un adeguato bilanciamento dei turni lavoratori ed adeguati periodi di riposo;
  4. Per evitare patologie collegate al rachide o agli arti superiori sarebbe opportuno anche limitare il più possibile la movimentazione manuale dei carichi mettendo ad esempio a disposizione transpallet, carrelli elevatori o altri ausili per il sollevamento e trasporto in fase di carico e scarico.

 

Si rimanda alla pubblicazione INAIL “LE MALATTIE PROFESSIONALI NEL SETTORE DEL TRASPORTO SU STRADA” in allegato per ulteriori dettagli.