Anche la riduzione del rischio di movimentazione dei carichi nelle attività di imballaggio può essere finanziata
A cura della redazione
L’INAIL, sul proprio sito internet, ha ricordato che tra le cause più frequenti di infortuni sul lavoro c’è l’uso di macchinari obsoleti, che non rispondono agli standard di sicurezza.
Il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure finalizzate all’eliminazione del rischio da movimentazione manuale di carichi e, quando ciò risulti di difficile attuazione, a intervenire per la sua riduzione, attraverso misure organizzative e mezzi appropriati. L’eliminazione del rischio è possibile generalmente tramite interventi caratterizzati da costi notevoli, quali la riorganizzazione del lay-out produttivo, delle linee di produzione o della singola postazione di lavoro, attraverso modifiche negli elementi strutturali ed organizzativi. A questo fine si deve spesso procedere all’acquisto e utilizzo di macchinari e apparecchiature dedicate, rappresentati ad esempio da transpallet e muletti, sollevatori e pedane idrauliche, bracci meccanici e robotizzati, che consentano di automatizzare in toto l’attività di movimentazione. Di più facile attuazione risultano interventi diretti a contenere il rischio.
Da alcuni anni un asse specifico del bando Isi Inail per gli investimenti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nelle imprese è dedicato ai progetti finalizzati alla riduzione del rischio di movimentazione dei carichi. Dal 2010 a oggi l’Inail attraverso il bando Isi ha messo a disposizione delle aziende complessivamente oltre due miliardi di euro. Quest’anno sono pari a 370 milioni di euro gli incentivi a fondo perduto stanziati su tutti gli assi di finanziamento.
Le domande per partecipare al bando Isi devono essere presentate in modalità telematica attraverso una procedura in tre fasi successive, nei tempi e seguendo le indicazioni disponibili sul portale Inail.
Riproduzione riservata ©