Il Servizio pubblico federale belga per l'occupazione, il lavoro e il dialogo sociale (SPF) ha sviluppato un metodo basato su questionari che consente ai datori di lavoro di effettuare un'analisi dei rischi psicosociali in modo indipendente. Questo metodo segue una politica di prevenzione prestabilita che inizia con l'identificazione e l'analisi dei rischi presenti sul luogo di lavoro. Successivamente, il datore di lavoro deve determinare le misure preventive da adottare in base alla natura delle attività svolte e ai rischi specifici da gestire. Questo strumento è composto da quattro documenti e i datori di lavoro possono utilizzare questi documenti per condurre una valutazione dei rischi psicosociali da soli o in collaborazione con consulenti esperti in prevenzione psicosociale.

Cosa tratta

Anche in Italia, i datori di lavoro sono tenuti a valutare e prevenire tutti i rischi a cui sono esposti i lavoratori. Ad oggi sono presenti direttive quadro sulla salute e sicurezza sul lavoro, e una serie di direttive derivate che riguardano nello specifico alcune categorie di rischi (fisici, biologici, chimici, ecc). Ad oggi, nessuna direttiva europea ha ancora preso in specifica considerazione i rischi psicosociali. Alcune direttive in fase di elaborazione, dovrebbero sanare le carenze. Nel frattempo una norma della famiglia delle ISO 45001, la norma ISO 45003 ha analizzato con merito e nello specifico il fenomeno.

LA SPF, importante agenzia statale per il lavoro belga, ha sviluppato in autonomia un metodo basato su semplici questionari che può consentire ai datori di lavoro di effettuare una nuova e diversa analisi dei rischi psicosociali in modo del tutto indipendente. Ricordiamo che ad oggi il solo metodo elencato dall’ attuale normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.lgs 81/08), rimane la metodologia revisionata da INAIL nel 2017. Ciò non toglie che la metodologia ufficiale, possa essere integrata, ma anche verificata con altri strumenti, che come in questo caso si presume siano ufficiali ed efficaci.

Ogni politica di prevenzione segue di norma uno schema prestabilito, che parte dall’ inventario e dall’ analisi dei rischi presenti sul luogo di lavoro da adeguare ed arriva obbligatoriamente alle misure di prevenzione e protezione che ogni datore di lavoro dovrà mettere in atto.

Nello specifico, il questionario che si allega in lingua originale, rappresenta uno strumento valido per identificare e ponderare eventuali rischi psicosociali presenti in azienda. In pratica vengono analizzate le richieste che l’organizzazione pone al singolo lavoratore e le risorse che lo stesso ha a disposizione.

Il modello è infatti basato sulla considerazione che il lavoro sarà fonte di stress quando esiste un disequilibrio tra le richieste e le risorse, e soprattutto quando le richieste superano le risorse.

Le richieste e le risorse, riguardano l’organizzazione, il contenuto del lavoro, le condizioni di lavoro e di vita lavorativa, e le relazioni interpersonali, come peraltro avviene nella metodica INAIL.

Lo strumento è pensato per essere presentato in quattro documenti:

1)  Una guida per l’utente

2)  Il questionario vero e proprio (100 domande a scelta multipla)

3)  Un modello excel per elaborare i dati

4) Un modello che mostra l’analisi dei dati inseriti.

Utilizzando questi semplici documenti, i datori di lavoro possono effettuare una valutazione dei rischi psicosociali, meglio se in collaborazione con consulenti e/o esperti della materia, con cui verificare la loro attuale valutazione dei rischi SLC.