Analisi dei rischi e problematiche gestionali connesse alle apparecchiature delle centrali idroelettriche
A cura della redazione
INAIL pubblica una scheda informativa che si concentra sulla valutazione dei rischi a cui sono esposti i lavoratori delle centrali idroelettriche
Cosa tratta?
Nell’ambito del Piano delle attività di Ricerca Inail per il triennio 2022-2024 il laboratorio V del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), in collaborazione con la Unità Operativa Territoriale di Avellino, sta sviluppando un approfondimento sulla valutazione dei rischi a cui sono esposti i lavoratori delle centrali idroelettriche.
Lo schema generale di una centrale idroelettrica prevede un bacino di accumulo, uno sbarramento una condotta forzata, una centrale di produzione dell’energia e una stazione di trasformazione dell’energia.
La riserva di acqua accumulata in un bacino artificiale grazie ad una diga, viene convogliata mediante una condotta forzata in una o più turbine le cui eliche, ruotando, attivano dei generatori. Questa attività trasforma l’energia cinetica dell’acqua in energia meccanica e poi in energia elettrica.
La centrale elettrica presenta rischi per i lavoratori simili a quelli di grosse attività industriali ed altri specificamente legati all’attività.
Sono anche rischi tipici quelli di attività all’aperto ed in particolare l’esposizione alle basse temperature nella stagione invernale, ed a causa dei cambiamenti climatici, anche di temperature elevate nella stagione estiva.
Le attività lungo il bacino e la condotta forzata espongono anche a rischi legati alla praticabilità dei luoghi.
Negli ambienti al chiuso sono pur presenti i rischi termici e sono anche da verificare la stabilità delle strutture, la presenza di luoghi idonei per permanenza dei lavoratori (refettori, dormitori, servizi igienici ecc.) e di idonee vie di fuga in caso di emergenza.
I livelli di rumore, in prossimità delle turbine, sono normalmente superiori a 70 dB di livello equivalente ma possono variare a causa della geometria degli ambienti e soprattutto dello stato di usura delle parti in movimento.
Durante le fasi di manutenzione i lavoratori sono esposti a rischi specifici:
- caduta dall’alto nell’uso di scale o di trabattelli o piattaforme o comunque da zone in quota con presenza o meno di parapetti;
- scivolamento per superfici sconnesse o con presenza di liquidi scivolosi;
- caduta di oggetti più o meno voluminosi durante le operazioni di sollevamento di parti delle attrezzature;
- traumi legati all’uso di utensili manuali;
- rischio chimico connesso all’utilizzo di lubrificanti, vernici ecc. e all’inalazione di polveri;
- rischi connessi all’uso di attrezzature a pressione;
- rischio elettrico.
Gli spostamenti per raggiungere gli invasi e le centrali idroelettriche possono essere occasione d’infortunio perché le vie di comunicazione sono spesso difficili da percorrere ed in alcuni casi è addirittura necessario l’utilizzo di mezzi speciali come l’elicottero. Le condizioni di percorribilità possono inoltre risentire fortemente delle condizioni climatiche: nebbia, pioggia, gelo, neve.
Quando entra in vigore?
Scheda informativa pubblicata il 12 giugno 2023.
Indicazioni operative
Come sempre la migliore azione di prevenzione è rappresentata da una costante attività di formazione ed informazione dei lavoratori.
Le maggiori criticità si registrano nelle fasi di costruzione dell’invaso e della centrale o comunque nelle modifiche che riguardano sempre strutture complesse, e nelle attività di manutenzione che garantiscono la funzionalità della centrale ma anche l’efficienza dei sistemi di prevenzione automatici.
Per tutti gli apparecchi a pressione presenti, deve essere garantita l’efficienza e devono essere effettuate le verifiche di prima installazione e periodiche.
Gli impianti elettrici sono anch’essi da manutenere e verificare costantemente.
Tra i rischi ambientali è necessario apporre la massima attenzione agli effetti del rumore che è sempre presente nelle varie parti del sito.
Se è ben chiaro che per livelli superiori a 80 dB occorre agire riducendo il livello con azioni di bonifica o in estrema ratio con l’utilizzo di DPI, per livelli superiori a 60 dB è spesso sottovalutato l’effetto extra uditivo che può comportare stress ed effetti sulla salute quali insonnia, gastriti ecc.
Quando non è possibile ridurre l’esposizione ai rischi, anche fornendo attrezzature specifiche, può essere necessario fornire ai lavoratori dei dispositivi personali di protezione. In particolare, oltre ad elmetti di protezione dagli urti, all’abbigliamento di protezione dagli agenti atmosferici, alle tute da lavoro e ai guanti di protezione saranno necessarie scarpe con rinforzi in acciaio e suole antiscivolo, otoprotettori e occhiali o schermi protettivi per gli occhi.
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