Il Consiglio dei Ministri nella seduta n. 8 del 14 Gennaio 2017 ha approvato in esame preliminare otto decreti legislativi di attuazione dell’articolo 1, comma 180, della legge 13 luglio 2015, n. 107, tra cui quello che rivede la disciplina degli esami di stato a partire dal 2018.

Il provvedimento, in particolare, stabilisce che le prove previste alla fine della classe terza della scuola secondaria di primo grado saranno tre scritti e un colloquio. Oggi le prove sono sei più il colloquio. L’Esame viene riequilibrato e si torna a dare più valore al percorso scolastico rispetto al peso delle prove finali. Il decreto prevede: una prova di italiano, una di matematica, una prova sulle lingue straniere, un colloquio per accertare le competenze trasversali. Il test Invalsi (la prova nazionale standardizzata) resta in terza, ma si svolgerà nel corso dell’anno scolastico, non più durante l’Esame.

Sono invece previste due prove scritte e un colloquio orale per l'esame del secondo ciclo. Oggi le prove scritte sono tre più il colloquio. L’Esame sarà composto da: prima prova scritta nazionale che accerterà la padronanza della lingua italiana, seconda prova scritta nazionale su discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, colloquio orale che accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione delle attività svolte in alternanza.

Inoltre diventa requisito fondamentale di ammissione all’esame di stato l’aver svolto attività di alternanza scuola lavoro.

Si coglie l’occasione per ricordare che la Legge 107/2015 ha già reso obbligatoria l’alternanza scuola lavoro per gli studenti degli ultimi tre anni dall’anno scolastico 2015/2016: 400 ore negli istituti tecnici e 200 ore nei licei.

Il decreto attuativo adesso prevede che detti periodi di alternanza diventino fondamentali per poter accedere all’esame di stato.