Il Consiglio dei Ministri ha ricordato sul proprio sito internet che dal il 13 Febbraio 2018 è possibile inoltrare le domande per richiedere l'Ape volontaria.

L'Ape volontaria è un prestito che consente ai lavoratori con almeno 63 anni di età di anticipare la disponibilità di una parte della futura pensione, attraverso un prestito, per gli anni che li separano dall’età di accesso alla pensione. Il prestito è coperto da una assicurazione contro il rischio di premorienza.

Gli obiettivi sono da un lato quello di aumentare la flessibilità nelle scelte individuali facilitando la transizione verso il pensionamento senza stravolgere lo schema previdenziale e dall’altro lato garantire un’opportunità anche a coloro che non rientrano nelle condizioni di bisogno previste per l’accesso all'Ape sociale ma che vogliono anticipare la disponibilità di un reddito commisurato alla pensione attesa.

La misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2017 (articolo 1, comma 166 e seguenti) e prorogata dalla Legge di Bilancio 2018 (articolo 1, comma 162), è riconosciuta in via sperimentale dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019.

Il Dpcm 4 settembre 2017, n. 150 di attuazione, è in vigore dal 18 ottobre 2017 (G.U. n.243 del 17/10/2017).

L’Ape può essere richiesto dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione Separata. Sono esclusi i liberi professionisti iscritti alle casse professionali.

Al momento della richiesta i lavoratori devono: avere un'età minima di 63 anni e 20 anni di contributi; maturare il diritto a una pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi e avere un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO).

Può essere richiesto senza cessare il rapporto di lavoro, consentendo sia il lavoro full-time sia forme flessibili di collaborazione e di part-time.

Invece non possono ottenere l'Ape coloro che sono già titolari di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità.

Il Consiglio dei Ministri, per illustrare meglio la misura, ha predisposto delle slide e formulato degli esempi che trovate in allegato.