Il 22 settembre 2009 CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI, CIA e le organizzazioni sindacali dei lavoratori FAI-CISL FLAI- CGIL UILA-UIL hanno firmato il protocollo sugli assetti contrattuali per gli operai agricoli in attuazione dell'accordo quadro del 22 gennaio 2009. 
Il protocollo ridisegna il sistema bilaterale agricolo, ispirandosi a criteri di razionalizzazione ed efficienza, e restando ferma l'autonomia contrattuale del territorio.
Si gettano, dunque, le nuove basi per l'imminente stagione contrattuale che inizia con il rinnovo del contratto degli operai agricoli in scadenza a dicembre.
- Contratto nazionale
Viene ribadita la funzione centrale del livello nazionale, quale sede della regolamentazione delle condizioni normative ed economiche del rapporto di lavoro.
La durata resta quadriennale e la dinamica degli effetti economici e dei minimi salariali resta riferita al primo biennio di validità. Il contratto nazionale può prevedere la possibilità per le Parti territoriali di definire intese di promozione dello sviluppo o di gestione di situazioni di crisi.
 - Contratto provinciale
La contrattazione di secondo livello si svolge a livello esclusivamente provinciale e con riferimento alle materie delegate dal contratto nazionale.
Le Parti nazionali potranno altresì prevedere sedi di contrattazione alternativi al livello territoriale. Resta compito del livello provinciale l'individuazione delle erogazioni legate alla produttività. La durata resta quadriennale ed il contratto decorre in un tempo intermedio nell'arco di vigenza del contratto nazionale.
- Procedure di rinnovo
Restano confermati i tempi e le procedure per il rinnovo dei contratti nazionali e provinciali. Sarà prevista una copertura economica dalla data di scadenza del contratto precedente a quella di rinnovo del contratto nuovo, a favore dei lavoratori in servizio alla data di raggiungimento dell'accordo. Detto elemento comporta l'abrogazione dell'indennità di vacanza contrattuale.
- Enti bilaterali
Al fine di razionalizzare il sistema della bilateralità, l'obiettivo è quello di creare un unico organismo bilaterale per ogni provincia che raccolga le funzioni attualmente distribuite nei diversi enti.