Documento strategico e fondamentale non solo per i soggetti competenti, ma anche per il Ministero stesso, che ha voluto porre sotto i riflettori i procedimenti “244”, in quanto indispensabili per una gestione efficace dei procedimenti di bonifica nei SIN.

Cosa tratta?

“Mettiamoci in RIGA” e “CreiamoPA sono i due Progetti su fondi comunitari con i quali il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha voluto realizzare una strategia complessiva di rafforzamento della capacità amministrativa, dell’efficienza della Pubblica Amministrazione e della governance multilivello.  Nell’ambito del Progetto MIR, la Direzione D.G.U.S.S.R.I ha prodotto, tra le varie Attività di intervento della Linea L3, le Linee Guida sull’applicazione del principio comunitario “chi inquina paga”, rivolte a tutte le Amministrazioni competenti nell’ambito del procedimento di cui all’art. 244 del decreto legislativo n. 152/2006.

Il Ministero e la Direzione hanno voluto fornire un ulteriore strumento a supporto degli Enti coinvolti nei procedimenti di bonifica dei Siti di Interesse Nazionale (SIN), nell’ambito dei procedimenti ex art 244 del Codice Ambientale, analizzando la procedura per l’individuazione del responsabile della contaminazione e l’emanazione dell’ordinanza di chiusura del procedimento, con istruzioni specificatamente rivolte ai proprietari incolpevoli delle aree inquinate e agli altri soggetti interessati.

Le attività delle Linee di intervento si articolano in:

  • A3.1 Individuazione e replicazione delle best practice in tema di bonifiche;
  • A3.2 Supporto alla razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione dei procedimenti di bonifica;
  • A3.3 Applicazione del principio comunitario "chi inquina paga".

Nella parte terminale delle linee guida vi sono delle proposte normative di modifica degli articoli 244 e 245 del D.lgs. 152/2006, volte a risolvere alcune problematicità riscontrate dalle autorità competenti nella loro applicazione.

Quando entra in vigore?

Linee guida pubblicate il 1° agosto 2023.

Indicazioni operative

Alcuni punti chiave suggeriti all’interno del documento elaborato dal Mase, in primis il rigoroso rispetto del principio di collaborazione per l’individuazione del responsabile della contaminazione, in applicazione del principio europeo del “chi inquina paga” e, per la tutela, in termini di

recupero, del bene ambientale compromesso.

L’art. 244 del D.lgs. n. 152/2006, disegna un procedimento partecipato e complesso, da avviarsi in tutti casi in cui gli Enti competenti abbiano conoscenza del superamento dei valori di Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC).

Viene poi ribadita come la digitalizzazione e l’interoperabilità delle banche dati siano strumenti fondamentali per superare le criticità del procedimento.

La Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di attivarsi per ricercare il responsabile della contaminazione anche nei casi in cui il proprietario incolpevole o altro soggetto interessato, diverso dal responsabile della contaminazione, abbia spontaneamente proceduto alla bonifica del sito.

Inoltre, chiariscono le linee guida il responsabile della contaminazione risponde ultra vires (al di là dei poteri), mentre il proprietario incolpevole risponde nei limiti del valore di mercato del sito, determinato a seguito dell’esecuzione degli interventi effettuati (art. 253, comma 4. D.lgs. n. 152/2006).