Contrattazione collettiva: definiti gli standard della rappresentatività sindacale
A cura della redazione

È stato sottoscritto, in data 31 maggio 2013, il protocollo d’intesa tra Confindustria e i sindacati CGIL, CISL e UIL, in materia di rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali.
Per ciò che concerne la misurazione della rappresentatività, in particolare, si evidenzia che il peso di ogni organizzazione sindacale si determina in base alle deleghe ed ai voti ottenuti nelle elezioni per le RSU.
Il numero delle deleghe viene acquisito e certificato dall’Inps, tramite un’apposita sezione nelle dichiarazioni aziendali (Uniemens), predisposta a seguito di convenzione fra Inps e le parti stipulanti l’accordo. L’Istituto, una volta elaborato il dato di rappresentatività relativo ad ogni organizzazione sindacale per ambito di applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di competenza, lo trasmetterà al CNEL.
La certificazione della rappresentatività di ogni singola organizzazione sindacale aderente alle Confederazioni firmatarie dell’intesa 31.5.2013, utile per essere ammessa alla contrattazione collettiva nazionale (ossia il 5%), sarà determinata come media semplice fra la percentuale degli iscritti (sulla totalità degli iscritti) e la percentuale dei voti ottenuti nelle elezioni delle RSU (sul totale dei votanti), quindi, con un peso pari al 50% per ognuno dei due dati. L'accordo stabilisce anche le regole che determinano la modalità con cui rendere esibile, per entrambe le parti, un contratto di lavoro. In particolare il CCNL è esigibile ed efficace se viene sottoscritto da almeno il 50%+1 delle organizzazioni sindacali deputate alla trattativa e viene validato, dopo la consultazione, dalla maggioranza semplice dei lavoratori, con modalità operative definite da ciascuna categoria. Dopo tale procedura, il contratto diviene vincolante per entrambe le parti.
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